Rettore di Parma nei guai, troppi incarichi all’ex allieva

Indagine per abuso di ufficio su Loris Borghi, per anni consigliere comunale a Castelnovo Monti, ma lui si difende

Loris Borghi, 67 anni

Loris Borghi, 67 anni

Reggio Emilia, 9 gennaio 2016 - Troppo vicini per non fare rumore. Troppo in alto, forse, per non suscitare invidie. E così il magnifico rettore dell’università di Parma, al secolo Loris Borghi, 67 anni a febbraio – medico, ex militante del Pci, ora simpatizzante grillino – si trova al centro di una indagine per «abuso d’ufficio».

Peggio. Deve fare i conti con uno scandalo che lo vorrebbe pigmalione della sua ex allieva, Tiziana Meschi; presunto mentore di quella sua carriera lampo, dopo che lui è diventato il numero uno dell’ateneo. Un esposto ai carabinieri, poi passato nelle mani della Finanza, per competenza; una segnalazione all’inticorruzione di Cantone; e la procura che vuol far luce su quel rapporto chiacchierato e sbattuto in piazza. Perché quello che si dice nei corridoi della storica università e all’ombra del teatro Regio, è molto di più.

Si mormora di una relazione fra i due, di un rapporto che durerebbe da anni, tanto che in troppi si dicono certi che loro due vivessero anche assieme. Il fatto che entrambi abbiano sempre negato, parlando di un semplice rapporto di stima fra maestro e discepola, non è bastato a placare le lingue lunghe. Anche perché gli ingredienti di questo feuilleton di provincia ci sono tutti: il potere, gli scranni ambiti, la scalata, il turbinio amoroso, il prurito del borgo. Probabilmente, pure il caratteraccio di un uomo che, in poco tempo, sarebbe riuscito a far impennare il numero delle matricole (con un +23,7%), lasciando però sul campo di battaglia anche qualche nemico. Non solo. Ci sarebbe anche una campagna elettorale di mezzo, particolare non da poco, per uno che in molti chiamano «il sindaco-ombra» di Pizzarotti.

In ogni caso, al centro delle contestazioni sono finiti gli incarichi ricevuti dalla donna (quasi in contemporanea con l’elezione del magnifico): docente di Medicina di 55 anni, promossa tramite concorso nel giugno 2014 da ricercatrice a professore associato.

Nelle scorse ore, le Fiamme Gialle si sono presentate di nuovo nelle aule dell’ateneo parmense per una perquisizione e per acquisire documenti. Avevano già bussato alle porte poco prima di Natale. In un esposto arrivato prima ai carabinieri del Nas, poi inoltrato per competenza alla Finanza, si farebbe infatti riferimento non solo alla promozione della docente, ma anche alla nomina della professoressa alla guida di due strutture create tra il febbraio e l’aprile del 2014: «l’Unità operativa complessa di medicina interna e lungodegenza critica e il Dipartimento geriatrico-riabilitativo dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Parma», scrive l’Espresso. «È tutto in regola, le procedure si sono svolte alla luce del sole – sbottava a dicembre Loris Borghi, sulle pagine della Gazzetta di Parma –. Quest’indagine sembra un attacco personale al rettore».

Borghi, nato a a Palanzano, nell’Appennino parmense, al confine col territorio reggiano, è cresciuto a Castelnovo Monti, dove ha anche abitato a lungo. Dopo la maturità classica, conseguita a Reggio nel 1968, si è laureato a Parma in Medicina e Chirurgia con lode, nel 1974. Ed è dell’aprile del 2014 la cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale di Castelnovo Monti, fortemente voluta dall’ex sindaco Marconi. All’epoca fece agli studenti un lunghissimo e commosso discorso sull’etica e sull’importanza del merito, nella carriera. Ieri, invece, preferiva non commentare la bufera che lo ha travolto.