Mike Piazza
Reggio Emilia, 24 ottobre 2017 - La Reggiana rischia lo sfratto dai campi di allenamento di via Agosti. È questa l’ennesima brutta notizia, di carattere gestionale-amministrativo, che arriva in un momento già complicato dalla crisi di risultati sportivi. Il perché è molto semplice da spiegare: dall’arrivo di Mike Piazza non è stato versato nemmeno un centesimo nelle casse della Curia che ha dato in affitto (per 16mila euro annui…) il terreno di sua proprietà al club granata.
Per questo motivo oggi il vescovo Massimo Camisasca incontrerà il legale nominato dalla famiglia Piazza (dovrebbe essere l’avvocato milanese Teo Quarzo) e discuterà di una questione che adesso sembra quasi paradossale se si pensa a quelle che erano state le premesse. Sin dalle prime uscite pubbliche infatti, Mike Piazza non aveva fatto mistero di come un nuovo centro sportivo all’avanguardia fosse la pietra miliare del suo progetto.
L’area di via Agosti era stata individuata come la più opportuna e conveniente e da qui era iniziato un dialogo fitto e collaborativo con la Curia che aveva chiesto una cifra attorno ai 2,5-3 milioni di euro per cederla, stabilendo poi contemporaneamente un canone affittuario di favore visti gli ottimi rapporti.
Strappo improvviso. Dopo circa 6 mesi di trattative che sembravano portare ad un lieto fine, con monsignor Camisasca che poco prima di Natale aveva benedetto la prima squadra e tutto il settore giovanile in un bell’incontro al teatro San Prospero, nella primavera scorsa era però arrivata la brusca frenata da parte del presidente americano. Progetto messo in soffitta: nessun centro sportivo, soppressione dell’Accademia Beppe Alessi, licenziamenti a raffica in sede e l’impressione, sempre più netta, che qualcosa si fosse rotto irreparabilmente.
Ora però i nodi stanno tristemente venendo al pettine e dopo il ritardo nel pagamento dell’affitto dello stadio (520mila euro ancora da versare nelle casse della Mapei Srl. a partire dal 1 luglio 2016 fino ad oggi) ecco affiorare anche quello nei confronti della Curia, per una cifra sicuramente meno significativa, ma forse ancora più emblematica delle incertezze che in questo momento gravano sulla Reggiana e sulla sua gestione. La speranza è che non si arrivi mai, concretamente, allo sfratto e crediamo che sia davvero l’ultima strada praticabile per ottenere ascolto, ma è pur vero che di questi tempi sembra lecito non farsi meraviglia di nulla.