Volley, Alessia Gennari vola nel cielo tricolore

Ha conquistato il suo primo scudetto ed è stata la migliore atleta della finalissima

Alessia Gennari in azione

Alessia Gennari in azione

Reggio Emilia, 18 maggio 2015 - Alessia Gennari c’è. La pallavolista (classe ‘91) di San Martino in Rio conquista il suo primo titolo tricolore con la Pomì Castelmaggiore succedendo in questo modo all’altra reggiana Francesca Ferretti sul trono della pallavolo italiana. Nella decisiva gara cinque di finale contro Novara, Alessia è stata autrice di una prestazione maiuscola e con 18 punti (15 attacchi + 3 muri) è stata la migliore dei suoi colori in fase offensiva, seconda solo alla statunitense Klineman.

«Dedico questo trionfo alla mia famiglia e a chi ha sempre creduto in me, oltre al mio ragazzo Matteo. Già pensare di poter vincere lo scudetto era una cosa grande, ma vincerlo per davvero è pazzesco».

Quali sono le sue sensazioni a poche ore di distanza da questo exploit?

«Mi sembra di volare. Sono tornata titolare a febbraio e vorrei trasmettere un messaggio di speranza a chi pratica sport».

Prego si accomodi...

«Il lavoro paga sempre. Bisogna credere sempre in se stessi, cosa che anch’io a volte non ho fatto».

Tornando alla serie finale con Novara, cosa ha fatto la differenza?

«Direi che questa è la vittoria di un gruppo. Per superare Modena, Conegliano e Novara ci vogliono attributi non indifferenti e noi abbiamo mostrato di averli avuti».

Il suo futuro cosa prevede?

«Una settimana di mare col mio fidanzato, ma non so bene ancora dove. Poi un’altra settimana di riposo. Dopo la conquista del tricolore abbiamo festeggiato in piazza a Cremona fino alle cinque del mattino e nel pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) un’altra festa a Casalmaggiore. Sarò poi impegnata in un collegiale con la Nazionale.. Ormai sono abituata a riposarmi poco durante l’estate».

Perché la scelta della maglia numero 6?

«Ho sempre avuto il 3 ma a Chieri non era possibile mantenerlo e ho scelto il 6 che era quello di mia madre ed anche di mia sorella».

Ora è in scadenza di contratto. C’è qualche sirena, magari modenese, ad attenderla?

«A Modena per ora non mi ci vedo. Portare il nome di questo piccolo paese dove sto giocando ora in giro per l’Europa sarebbe molto intrigante».

Papà Stefano e mamma Franca Caffagni hanno seguito a Novara la figlia, mentre la sorella Alice (giocatrice del Gramsci in attesa di farsi operare ai legamenti del ginocchio) si è congratulata con Alessia durante la festa.