Bimba muore a danza, il racconto della titolare della palestra

Daniela Pasini, titolare del Futura Centro Danza, ricostruisce gli attimi della morte della piccola Chiara

Un ballerino di hip-hop

Un ballerino di hip-hop

Rimini, 12 giugno 2016 - E' sconvolta Daniela Pasini, titolare di Futura Centro Danza, storica palestra di Rimini dove Chiara Talacci, dieci anni, è deceduta dopo un malore che non le ha lasciato scampo.

Daniela, riesce a raccontarci cosa è successo?

«La lezione di danza era praticamente finita, era dalle 18 alle 19. E’ stato alla chiusura della lezione che Chiara si è sentita male».

Che cosa stavano facendo in quel momento?

«Stavano eseguendo un movimento, tra l’altro a terra, erano in ginocchio. La bambina si è sentita male ed ha mormorato qualcosa, poi è caduta di lato».

Voi che cosa avete fatto?

«Io ero in ufficio e le insegnanti sono corse immediatamente da me dicendo che Chiara era svenuta. Mi sono precipata in sala e sono corsa a chiamare il mio collega che gestisce il settore fitness».

Lui conosce le tecniche di rianimazione?

«Sì. E’ un vigile del fuoco quindi sa perfettamente come fare una rianimazione cardio-polmonare».

Il defribrillatore è presente nella palestra?

«No, ma il mio collega ha iniziato subito a tentare di rianimare la bambina. Il fatto è che non so dire se si trattasse di un arresto cardiaco».

Perché dice questo?

«Appena ha iniziato il massaggio cardiaco dalla bocca della bimba è iniziato a uscire sangue. Non sono un medico ma mi ha dato l’impressione che fossimo in presenza più di un aneurisma. Naturalmente questa è solo la mia impressione».

La bambina aveva qualche problema di salute?

«La mamma ci ha sempre detto di no. Aveva fatto qualche esame di controllo alcuni mesi fa, ma solo perché era un pochino in soprappeso. Ma da quegli esami non era emerso nulla».

La mamma era presente quando la bambina si è sentita male?

«Era qui fuori nel corridorio assieme agli altri genitori che attendevano i figli per riportarli a casa dopo la lezione».

Quindi è entrata in sala quando la piccola ha avuto il malore?

«Sì, era qui con noi ed era lei a cercare di darci coraggio e forza».

Da quanti anni frequentava la sua palestra?

«Erano almeno tre anni»

Che tipo di danza faceva?

«Danza moderna e hip hop».

Quale certificazione sanitaria occorre per poter fare danza?

«Il libretto sanitario verde che compila il pediatra di famiglia e che ogni anno deve essere vidimato per attestare la buona saluta dei bambini».

Non serve niente altro, tipo un certificato di un medico sportivo o l’elettrocardiogramma?

«No, perché questi bambini non fanno attività agonistica. Comunque noi stiamo iniziando a chiedere l’esame dell’elettrocardiogramma per tutti, anche a chi non fa agonismo. Il problema è che molti genitori lo portano in ritado e, a volte, anche un po’ controvoglia».

In che senso?

«E’ un esame a pagamento, quindi qualcuno non lo riterrebbe opportuno. Ma non è così per noi».

Era mai successo un caso così grave nella sua palestra?

«No, mai. Solo un attacco epilettico di una ragazza: i genitori non ci avevano avvisati che ne soffriva. Ma non è stato nulla confronto a questo».