Cocoricò, il titolare: "Sabato sera ingresso vietato ai minorenni"

Dopo la chiusura per 4 mesi della discoteca di Riccione, si torna in pista il 7 dicembre. De Meis: "Per gli under 18 solo eventi senz’alcol"

Cocoricò

Cocoricò

Riccione (Rimini), 11 novembre 2015 - Succhi di di frutta, Coca Cola e niente balli scatenati fino a notte fonda. La rivoluzione del Cocoricò inizia dai giovanissimi. Non che i più piccoli debbano andare a dormire dopo il Carosello, ma senza eccedere. Dopo la morte di Lamberto Lucaccioni, il 16enne ucciso da una dose letale di Mdma lo scorso luglio all’interno del locale, e dopo la chiusura ‘punitiva’ di quattro mesi imposta dal Questore, la disco riccionese è pronta a cambiare registro. Sabato sera ingresso vietato ai minorenni.

«Che potranno avere una decina di serate esclusivamente dedicate a loro – spiega il numero uno del Cocco, Fabrizio De Meis – Serate speciali senza alcol. Hanno tutto il diritto di andare in discoteca e di divertirsi, ci mancherebbe altro, ma in un contesto più adatto a loro e insieme ai coetanei. E’ un modo per proteggerli. Così sarà impossibile per i giovanissimi ‘commissionare’ un drink a un amico maggiorenne e per noi sarà più facile avere la situazione sotto controllo».

Serate senza alcol per i minorenni con lo stop alla musica alle 23, ma anche tanto altro. Lavori in corso per il ritorno in pista previsto per lunedì 7 dicembre.

«Dopo aver deciso di riaprire – racconta De Meis – abbiamo cercato un contatto con il Questore di Rimini che ha dimostrato grande disponibiltà ad ascolarci per sviluppare tutta una serie di iniziative per rendere più sicuro il locale e, da parte nostra, avere una serenità maggiore nella gestione».

Zone di decompressione, altre particolarmente illuminate e anche un consulente speciale per la sicurezza.

«Abbiamo pensato ad almeno un paio di luoghi, sia interni che esterni, dove ci si possa rilassare. Sale dove non ci sarà la musica».

Una buona alternativa alla pista da ballo dove si potranno riposare le orecchie per qualche minuto e anche scambiare due chiacchiere, cosa altrimenti quasi impossibile.

«Si potrà pensare a qualche mostra fotografica – è pieno di idee De Meis – o cose del genere. In quelle sale si potrà fare qualcosa di diverso rispetto a quello che di solito succede in tutte le discoteche». Naturalmente in prima linea c’è un ‘programma’ per dichiarare guerra alla droga e a chi in discoteca la spaccia.

«Stiamo studiando un protocollo per come intervenire con le persone che troviamo in possesso di sostenze stupefacenti – spiega – o con gli spacciatori. Vogliamo delle linee guida su come agire e anche su come reclamizzare le azioni che vengono compiute nel locale. Chi viene al Cocoricò deve sapere come funziona. Qui spacciare droga non è tollerato».