Rimini, 29 novembre 2011 - Forse si sentiva più grande quando sabato notte ha infilato la porta della discoteca di Riccione. Forse era proprio lì per festeggiare i diciott’anni compiuti da pochi giorni. Una di quelle serate che ricordi per sempre nella vita. E non la dimenticherà facilmente anche lui, se uscirà vivo dal reparto di Rianimazione dove è ricoverato da domenica mattina. Lui è un ragazzo di Cattolica, maggiorenne per un soffio, finito al Pronto soccorso dell’ospedale di Riccione in condizioni disperate. I medici hanno subito capito che si trattava di droga. Il referto parla di intossicazione da Mdma, metanfetamina, lo stesso principio attivo dell’ecstasy, un veleno in circolazione dagli anni Cinquanta che di recente sta colonizzando il mercato degli stupefacenti del ‘sabato sera’.

Cristalli che possono essere sciolti nel bicchiere, i ragazzi lo chiamano ‘il beverone’, oppure trasformati in pasticche. Sarà difficile sapere com’è andata l’altra notte, almeno fino a quando il diciottenne non uscirà dal coma farmacologico indotto dai medici. Per ora si possono soltanto ricostruire i drammatici momenti che hanno preceduto il ricovero. I tremori, lo stato di agitazione, le allucinazioni, poi il crollo. Il cuore che corre all’impazzata, il corpo che lancia l’allarme. E’ andata così anche domenica mattina. Dai primi sintomi si è passati all’insufficienza renale. I medici hanno capito che le condizioni del ragazzo andavano velocemente peggiorando. E’ stato sedato e intubato, si è cercato di stabilizzare i valori, poi è iniziata la dialisi.

Ieri era ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione del ‘Ceccarini’, in prognosi riservata. Probabilmente se la caverà, ma è andato molto vicino a lasciarci la vita.
Se l’aspettavano i medici che da anni prendono per i capelli decine di ragazzi destinati a morire per droga. A metà estate era scattato il primo campanello d’allarme: oggetto proprio l’Mdma, una vecchia conoscenza nel capo degli stupefacenti, ma imposta di prepotenza sul mercato dei giovanissimi consumatori. La conferma è arrivata un mese fa, alla vigilia di Halloween. Un sequestro record compiuto dai carabinieri di Riccione, che hanno scoperto in un appartamento un chilo di metanfetamina in cristalli per un valore di circa 70mila euro. Tutta ‘roba’ destinata alle notti della Riviera. Una scorta giudicata eccezionale, dato che fino ad oggi l’Mdma è comparsa soltanto in dosi minime, sequestrata in mezzo a centinaia di pasticche.  Insidiosa perché spesso allungata nei cocktail, anche all’insaputa di chi li beve. Cala l’effetto, e la festa diventa un incubo. Per tutta la vita.

GLI UTLIMI AGGIORNAMENTI:

E' durato oltre otto ore, fortunatamente senza complicazioni, il trapianto di fegato al diciottenne di Cattolica che si era sentito male domenica mattina, a quanto pare in seguito all’assunzione di metanfetamina durante una festa in una discoteca.
L’intervento all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e’ stato eseguito dall’equipe del professor Antonio Pinna e dal dottor Matteo Ravaioli.  Il giovane, al quale e’ stato trapiantato un organo proveniente da Foggia, e’ ricoverato in terapia intensiva. La prognosi e’ riservata.

"La rete dei trapianti ha funzionato bene. Un grazie, ancora una volta a chi dona gli organi salvando altre vite’’. Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) commenta lanciando un appello: ‘’Ragazzi state attenti. Puo’ succedere che droghe prese per bocca distruggano il fegato. Non e’ un episodio frequente, ma neanche un caso isolato’’.

Nanni Costa ha ricordato che i casi di epatite fulminante hanno una ‘’priorita’ regolamentata’’ e il 18enne di Cattolica ne aveva tutti requisiti. ‘’Il giovane - ha detto - e’ entrato in lista di attesa ieri nel primo pomeriggio e ha ricevuto il primo organo disponibile su scala nazionale. In questo caso si tratta di un fegato proveniente da Foggia (Puglia)’’. ‘’Grazie alla solidarieta’ e alla efficienza della rete - ha continuato - il fegato si e’ reso disponibile in poche ore’’.