Le famiglie perdono il lavoro, decine di cani e gatti abbandonati

Tanti di questi animali vengono accolti nei canili di Rimini e Riccione

Gli operatori del canile (foto Concolino)

Gli operatori del canile (foto Concolino)

Rimini, 10 agosto 2016 - Famiglie che rinunciano al cane o gatto perché hanno perso il lavoro e non hanno nemmeno più i soldi per dare loro da mangiare o per curarli.

Nella provincia riminese le situazioni di questo tipo sono decine all’anno da quando è iniziata la crisi economica. E sono solo i casi di cui vengono a conoscenza i canili di Rimini e Riccione, come sottolinea Michela Ronci, presidente dell’associazione di volonariato Konrad Lorenz che gestisce le due strutture.

«La rinuncia di proprietà la fa chi ha denunciato il proprio animale secondo i termini di legge, ma poi ci sono tutti quelli che non hanno reso noto la proprietà e qui sono altre decine di casi – sottolinea – e sempre di più le famiglie si rivolgono alle strutture pubbliche. Chiedono aiuto ai canili per le medicine, per il cibo ma anche per la sterilizzazione, un problema enorme soprattutto per quanto riguarda i gatti. E quando hanno problemi di salute che necessitano di interventi sono veramente problemi seri. C’è una brava famiglia che ha un cucciolo di cane. Il cagnolino ha una cataratta giovanile e deve essere operato perché non vede: il prezzo chiesto è di 3mila euro. La sua padrona ha perso il lavoro e più di 1.200 euro non riesce a spendere. Ed è già una bella cifra. Stiamo cercando di aiutarla perché questa donna proprio non ce la fa sostenere una spesa che oggettivamente è molto alta».

Impressionanti i numeri degli animali accolti nelle due strutture, tra rinunce di proprietà, abbandoni e ritrovamenti.

Nel 2015 nel canile di Rimini sono entrati 193 cani di cui non identificati 45 (non denunciati), mentre i gatti sono stati 388, nell’anno in corso i cani arrivati sono già 126 (non identificati 47) e 381 gatti. In quello di Riccione, nel 2015, sono stati accolti 165 cani (non identificati 54) e 135 gatti, quest’anno i cani arrivati sono già 154 (non identificati 34), mentre i cani sono 147.

«I dati di abbandono relativi all’estate sono piuttosto stabili – sottolinea la presidente – ma sono queste rinunce a causa della mancanza di soldi da parte delle famiglie che ci preoccupa molto. E devo dire che tante richieste ci arrivano per le sterilizzazioni che sono, effettivamente, costose, sia per i cani che per i gatti. Se poi gli animali sono di sesso femminile costa ancora di più. Però su questo problema noi chiediamo da anni di ragionare con le istituzioni perché il problema del randagismo e degli abbandoni si traduce in un costo per le casse pubbliche. Allora poi abbiamo casi orribili di abbandoni: l’ultima cucciolata di gattini l’abbiamo trovata in un cassonetto della carta a San Giovanni in Marignano».

La presidente Ronci avanza una proposta da discutere con i medici veterinari: «Tre mesi all’anno la possibilità di effettuare la sterilizzazione di cani e soprattutto gatti a un prezzo agevolato per quelle famiglie che sono in seria difficoltà economica. Noi come associazione ci impegnamo a fare da filtro affinché il tutto avvenga nella trasparenza più totale e solo per chi ha effettivamente bisogno. Se l’ordine dei medici vuole ascoltare questo nostro appello, noi siamo pronti a discuterne anche subito».