Procurava clienti alla escort, indagato noto ristoratore di Riccione

Indagati i gestori di un noto locale e di un hotel a quattro stelle

Una escort

Una escort

Rimini, 2 ottobre 2016 - La escort scappata all’estero con cinque milioni di euro nascosti al Fisco, trascina nella bufera anche un noto ristoratore e un albergatore di Riccione, colpevoli, secondo gli inquirenti, di avere rifornito la donna di clienti, proprio grazie alle loro attività. I due riccionesi sono ora indagati per favoreggiamento della prostituzione, ma le indagini coinvolgerebbero anche altri insospettabili.

A incastrarli sarebbero state alcune intercettazioni telefoniche. Controlli partiti dopo un esposto anonimo in cui si accusava la polizia di coprire l’attività della escort, colpevole secondo il ‘corvo’ anche di un lungo elenco di nefandezze. Gli investigatori avevano messo la donna sotto intercettazione, l’avevano sentita parlare con il suo protettore ma nessuna delle ‘attività’ citate nell’esposto sembravano avere un fondo di verità (alla fine il pm ha chiesto per lei l’archiviazione). Però era saltato fuori dell’altro, ben più interessante.

E cioè le frequenti conversazioni della signora in questione con alcuni personaggi riccionesi, in particolare con un ristoratore e un albergatore della Perla, il primo parecchio conosciuto. Quelle conversazioni non lasciavano adito a dubbi, i due procuravano alla escort un mucchio di clienti, gente che cenava o soggiornava da loro e che gradiva chiudere la serata con un incontro a luci rosse. Loro non ci guadagnavano nulla, tranne l’eterna riconoscenza dei clienti. Un ‘giro’ oliato alla perfezione e che deve avere fruttato alla scaltrissima lucciola un bel po’ di quattrini. Cinque milioni di euro sono quelli che aveva nascosto sul Titano, fino a quando sulle sue tracce non si sono messi la Guardia di finanza e l’Agenzia delle Entrate. E lei, da brava donna d’affari, non ha aspettato che le facessero i conti in tasca, ma ha preso il volo con tutto il malloppo. Lasciandosi dietro un bel po’ di gente che ‘conta’ nei guai fino al collo.