Giuliana, 90 anni (foto Migliorini)
Rimini, 15 agosto 2017 - Giuliana Buzzoni in Zironi, 90 anni portati alla grande, è una cliente storica dell’hotel Derby, vacanze a Rimini da 70 anni».
Un record, lo sa?
«Posso immaginarlo», sorride la signora, residente a Ferrara.
La prima vacanza fu nel 1947: con chi venne?
«Con mio marito Otello Zironi, morto quattro anni fa, in viaggio di nozze. Avevo vent’anni».
Con cosa siete venuti da Ferrara?
«In treno».
Quanto c’è voluto?
«Più o meno il tempo che serve oggi – ride –, lo so perché pochissimi anni fa l’ho utilizzato».
Quanto durò la luna di miele?
«Sei giorni, e per noi era come essere andati a New York. Era rarissimo all’epoca spostarsi così ‘lontano’».
Alloggiavate in albergo?
«No, presso i miei zii in corso d’Augusto, che lavoravano alla Banca d’Italia. Venivo a piedi fino al Grand Hotel, dove mia zia, in spiaggia, aveva fatto una tenda da un lenzuolo. Mio marito metteva una foglia sul naso e una sul dorso dei piedi per non scottarsi».
Com’era la spiaggia all’epoca?
«Non c’era niente, sdraio e ombrelloni sono arrivati più tardi. Si ci sdraiava su teli, o normali seggiole di casa. Non c’erano cabine ma pochi casoni di legno messi dagli albergatori. Anche per strada c’erano macerie dappertutto, c’era sabbia fino a via Regina Elena, e niente marciapiede. E la sabbia era piena di pungiglioni, un male cane. Pensi che c’era il tram fino a Riccione, ma a mezzanotte fine delle corse. Si tornava a piedi. E pochi turisti».
La cosa più bella di quegli anni?
«La semplicità, la facilità di fare conoscenza, creare compagnie, in spiaggia, negli alberghi. Si facevano cocomerate, il bagno di notte, si guardava l’alba. Si era contenti di esserci. Oggi pare che nessuno sappia più apprezzare, si dia tutto per scontato».
Quando Rimini ha iniziato a cambiare passo?
«Inizio anni Sessanta, a ogni estate trovavamo cambiamenti enormi: alberghi, marciapiedi, spiaggia più attrezzata».
Le piace ancora Rimini?
«Ci verrei ad abitare, se potessi. Ma la zona mare è molto scaduta, tanti negozi bazar di stranieri (mentre in centro sono belli), tutti uguali, vendono cianfrusaglie».