Ponte Tiberio pedonalizzato, Gnassi: “Pensiamo a un senso unico attorno al centro storico”

Né sottopassi né altri ponti, Biagini: “Non ci sono soldi”

Ponte Tiberio

Ponte Tiberio

Rimini, 17 aprile 2015 - Né sottopassi né altri ponti. “Non ci sono soldi. La mobilità la dobbiamo gestire in maniera ragionata, e il più possibile condivisa, con quello che abbiamo”.

L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Rimini, Roberto Biagini, chiude così il dibattito sulla pedonalizzazione del bilennario ponte Tiberio in consiglio comunale ieri sera. Dibattito richiesto da alcuni consiglieri attraverso un odg che impegna l’amministrazione a creare un collegamento alternativo. Odg respinto con 17 voti contrari, cinque favorevoli e tre astenuti. Dunque nessuna opera strutturale sostituirà il ponte romano.

Anche perché, come spiegano Biagini prima, e il sindaco Andrea Gnassi poi, si stanno costruendo le alternative attraverso i vari interventi in corso sulla mobilità. Da un parte la statale 16, che diventerà, sottolinea il primo cittadino, la “vera circonvallazione” della città, grazie allo sfondamento di via Tonale e a vari accessi con passaggi e sottopassi ciclo-pedonali. Dall’altra il Fila dritto, l’asse mediano che collegherà la fiera a Miramare grazie a 17 interventi.

Quello alla mobilità, sottolinea Gnassi, è un “approccio integrato coerente con la programmazione territoriale e l’idea di città che perseguiamo”. E un tema fondamentale è un suo “uso diverso”.

Dunque, partendo dalle analisi di “alcuni importanti flussi di traffico” che creano un “imbuto” su ponte Tiberio, si è deciso di ragionare su una “fluidificazione a nord, spingendo su abitudini diverse”. Alla base, prosegue il primo cittadino, “c’è un’idea precisa”.

Invece le “tre-quattro alternative per un attraversamento alternativo al ponte” hanno “grossi costi sociali” e rischiano di non fare disperdere il traffico. Per questo “pensiamo di costruire una circolarità fluidificata attorno al centro storico abolendo il doppio senso e magari invertendo quello di marcia”.

Così andrebbe “in pensione buona parte della circonvallazione medievale”, mentre nell’invaso del ponte Tiberio, conclude Gnassi, potrebbe nascere un “luogo attraente per la città”. Non solo un’arena per spettacoli. L’“ambizione” è un parco fluviale che grazie all’incontro tra acque marine e di terra e alla vegetazione lacustre sappia affrontare l’innalzamento del mare.