Prostituta 'travestita' da sarta evade il fisco per 200mila euro

Caccia ai furbetti: due albergatori di Rimini e Riccione hanno evaso tre milioni di euro

Una prostituta (Foto di repertorio Radaelli)

Una prostituta (Foto di repertorio Radaelli)

Rimini, 17 marzo 2016 - Lavoravano, ma si ‘dimenticavano’ di pagare le tasse. O meglio, non dichiaravano neanche un euro, nonostante avessero auto e moto di grossa cilindrata. Sono definiti soggetti ‘completamente sconosciuti al Fisco’: tradotto, in parole povere, sono semplicemente evasori totali. Nel 2015 la Guardia di Finanza di Rimini ne ha scovati ben novanta. Nel 2014 erano solo 53, ossia 37 in più, un numero quasi raddoppiato in un solo anno. E il campionario di personaggi ‘allergici’ alle tasse è quanto mai variopinto anche nella nostra realtà: si va dalla prostituta all’insospettabile professionista, passando per l’albergatore all’imprenditore edile fino all’infermiere. I casi sono emersi durante la presentazione del bilancio dell’attività compiuta nel 2015 del comando provinciale della Guardia di Finanza. E dire che la prostituta brasiliana, classe 1974, con tanto di sito ultra patinato con foto gallery come escort e massaggi erotici, aveva anche aperto una partita Iva, ufficialmente per confezioni di abbigliamento.

Ma dal 2009 al 2013 la signorina sudamericana si era completamente di presentare la dichiarazione dei redditi, nonostante la partita Iva. A far insospettire le fiamme gialle era stata la mole di movimentazione sul suo conto corrente bancario e tutto rigorosamente in contanti. In più in quattro anni dall’apertura della partita Iva non aveva mai emesso una singola fattura per il suo lavoro ufficiale di confezionatrice di abiti. La legge impone a chi ha partita Iva di presentare ogni anno un rendiconto, anche se l’attività è zero. Dal 2009 al 2013 la donna, invece, ha occultato al Fisco redditi per circa 226 mila euro oltre ad un’evasione Iva di 50mila euro. Evasore totale è risultato essere anche un infermiere professionale riminese che, pur prestando la sua attività in diverse case di cura private e in ambulatori medici con tanto di partita Iva, dal 2011 al 2013 avrebbe nascosto alle casse dello Stato 124 mila euro e non avrebbe versato Iva per 94mila euro. A ‘tradirlo’ è stata la passione per i motori, essendo proprietario di un’auto di grossa cilindrata e di due moto, di cui una Bmw 800.

Erano anche completamente sconosciuti al Fisco, seppure ad ‘intermittenza’, due società di costruzioni edili. Una delle aziende riminese, nel 2011, avrebbe evaso al Fisco la bellezza di un milione e duecentomila euro mentre un’altra società, sempre dello stesso settore, stavolta però nel 2013, aveva dimenticato di dichiarare 600mila euro. Nel mirino della Finanza sono finiti anche due albergatori, uno di Riccione e di Cattolica. Insieme avrebbero evaso per più di 3 milioni di euro.