{{IMG_SX}}Adria, 9 maggio 2008 - «FINITA la partita mi sono avvicinato all’argentino Ragusa per parlargli e mi sono imbattuto in Francesco Alban, che aveva provocato fin dall’inizio me e Capellino, il quale mi ha detto: "oggi finisce la tua carriera!". Poi si è avvicinato il mister Sebastiano Romano che mi ha redarguito dicendo: "Stai zitto e vai ai play out!". Si è formato un assembramento, i cui c’era anche Michele Selleri ed io e Bruno Capellino ci siamo ritrovati accerchiati in due contro cinque. Ho visto qualcuno che spingeva Bruno che è caduto a terra, mentre io stesso sono stato colpito con un pugno per fortuna di striscio e, per difenderlo e per difendermi ho tirato a mio volta un pugno nel mucchio».

 

Fabrizio Ronchetti, il giocatore dell’Adriese che dovrà restare lontano dagli stadi 5 anni per aver spaccato la mandibola a un avversario, non ci sta proprio a passare per un violento e, dopo giorni di silenzio, ha finalmente deciso di fornire la sua versione dei fatti su quello che è accaduto domenica sul campo del Noventa. Una versione dei fatti fatta propria anche dalla società che ha deciso di ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali e sportive, per difendere l’onorabilità sella società, della città di Adria e della squadra.

 

A confermarlo è l’incontro che si è tenuto ieri con la stampa per illustrare il punto di vista della società granata in merito ai fatti avvenuti nell’ultima giornata del campionato veneto di Eccellenza, a seguito dei quali il questore di Padova Alessandro Marangoni ha disposto il Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per 5 anni all’attaccante, colpevole di aver colpito al volto con un pugno Michele Selleri procurandogli la frattura della mandibola destra. All’incontro hanno presenziato l’assessore allo sport del comune di Adria Cristian Levisaro, il presidente della società Olivo Frizzarin, il direttore generale Sante Longato, il direttore sportivo Luciano Vianello, l’addetto stampa Gianluca Levi, il segretario Giuseppe Donà e lo stesso Ronchetti.

 

«I carabinieri – ha detto Frizzarin esibendo il provvedimento del questore padovano – non hanno visto nulla di quanto è accaduto in campo, redigendo un verbale costruito unicamente sul sentito dire di parte noventana, ed il questore si è basato su questo per decidere. Domani andremo anche noi dai militari dell’Arma per raccontare la nostra versione dei fatti. Faremo sicuramente ricorso anche al Tar del Veneto».

 

«Fabrizio Ronchetti — ha aggiunto Longato — è ad Adria da due stagioni, è ed è sempre stato un ragazzo tranquillo e non è mai stato espulso. Ci sono state delle provocazioni, ha reagito e ne pagherà le conseguenze, ma non è affatto un esagitato». «Sono amareggiato per la città, la società e i giocatori — ha affermato l’assessore Levisaro — anche perché si usano pesi e misure diverse. Ad esempio, proprio la Gazzetta dello Sport di oggi (ieri) riporta la notizia della squalifica comminata in Serie D per 10 giornate ad un giocatore del San Donà e di 9 ad uno del Giuliano, rei di aver entrambi colpito più volte l’arbitro!». Adesso fino alla fine dei play out l’Adriese sarà in silenzio stampa.