VALERIA MELLONI
Cronaca

Strage al canile, uccide moglie e suocera poi si spara. Guarda foto e video

La mattanza in località Fenil del Turco, l’uomo si è poi tolto la vita. C'è anche un ferito grave

Il sindaco di Ceregnano Ivan Dall’Ara visibilmente sotto choc

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Rovigo, 27 febbraio 2016 - Prima ha sparato alla moglie, non appena ha aperto la porta, poi alla suocera e al marito di lei. LE FOTO e IL VIDEO

Solo in quel momento deve essersi reso conto del folle gesto appena commesso ed ha rivolto l’arma contro se stesso. E’ di tre morti e un ferito il bilancio della tragedia familiare che ha sconvolto dipendenti e volontari del rifugio Cipa della lega del Cane, nella frazione di Fenil del Turco. A perdere la vita sono state Maria Ascarov, 52 anni, moldava e custode del rifugio-canile, la figlia Rudica, 32 anni, e suo marito, lo stesso assassino, Alfrim Begu, 42 anni, muratore albanese conosciuto come ‘Rino’. La sparatoria ha gettato il canile nel caos, intorno alle 18 di ieri sera, con gli animali della struttura letteralmente impazziti per i colpi di arma da fuoco e i volontari in fuga.

All'origine della tragedia, ci sarebbe la separazione fra Rudica e il marito, iniziata nei mesi scorsi. Motivo per cui la donna era tornata a stare a casa dalla madre, assieme ai due figlioletti, rispettivamente di 10 e 3 anni. Una separazione probabilmente non amichevole o che comunque aveva generato parecchia tensione. Secondo alcuni colleghi di Rino, l’uomo lamentava spesso di non riuscire a vedere i figli, tanto che il giorno prima della tragedia si era presentato al casolare di Maria e della figlia accompagnato dai carabinieri. La tensione è esplosa ieri sera, intorno alle 18, quando l’uomo si è ripresentato sul posto, questa volta armato di una pistola.

Secondo una prima ricostruzione, avrebbe aperto il fuoco prima sulla moglie, non appena questa ha aperto la porta, poi ha sparato ai suoceri, ferendo solamente il marito di Maria. Infine, solo dopo aver versato il sangue della sua famiglia, ha rivolto l’arma contro se stesso. Illesi i figlioletti della coppia, mentre il marito della custode è stato soccorso dal personale di 118. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Rovigo, guidati dal colonnello Stefano Baldini. Fortunatamente a quell’ora non c’erano altre persone al rifugio Cipa. Maria lavorava come custode del rifugio Cipa dal 2009, quasi fin dalla sua apertura. Aveva ricevuto dall’associazione il piccolo casolare in comodato d’uso gratuito, dove abitava con il marito e l’altro figlio adolescente, tenendo allo stesso tempo d’occhio sia il rifugio sia i dintorni del canile sanitario comunale. Increduli i volontari e i dipendenti del rifugio, che la ricordano come una signora dai modi gentili e attenta.