Vasco Rossi, il Komandante dalla A alla Z

Fenomenologia di un mito. Tutto quello che c'è da sapere sul Blasco. Modena Park, la diretta

La locandina scelta per l’evento Modena Park

La locandina scelta per l’evento Modena Park

Modena, 30 giugno 2017 - Il Komandante è tornato in città. Lo sanno bene i 220mila fan (FOTO) che sabato 1 luglio affolleranno in ogni dove il Parco Enzo Ferrari di Modena per il più grande concerto mai realizzato al mondo. Vasco torna dove tutto è iniziato, in quella città – Modena – che lo ha visto mietere i primi successi come dj allo Snoopy e, poco lontano, al Picchio Rosso di Formigine. In realtà – lo sanno bene i biografi più informati – la storia d’amore tra Modena e il rocker era iniziata molti anni addietro, quando lo stesso Vasco, già appassionato di musica, scendeva in corriera da Zocca per fare lezioni di canto con il maestro Bononcini fino alla vittoria dell’Usignolo d’Oro a 13 anni. E ora il cerchio si chiude, con lo show di una vita, preparato maniacalmente dal Kom.

LO SPECIALE MODENA PARK - Tutto quello che c'è da sapere

Rimettere piede a Modena da mito assoluto vuol dire rievocare quarant’anni di storie e canzoni, quarant’anni di avventure con gli amici di sempre (Curreri su tutti) che hanno reso possibile un’epopea rock senza precedenti, quarant’anni di successi che hanno voltato le spalle alle mode imponendo uno stile unico... il suo e basta! Vasco è Vasco, inutile, e questo lo sanno sia i fan adoranti che i detrattori. In quattro decenni Vasco ha sconvolto le regole del mercato discografico consegnando alla storia della musica hit immortali, canzoni nate da momenti di vita dello stesso rocker, amori, sensazioni, delusioni, il tutto condito da un’ironia che parlava e parla ancora oggi al cuore. 

Ma l’artista di Zocca non ha lasciato indifferente neppure la società che, puntualmente, a ragione o torto, ha scomodato Vasco e la sua ‘vita spericolata’ trasformandola in bandiera da ammainare o esaltare a seconda delle stagioni. Lui però ha schivato il tranello, andando sempre per la sua strada, parlando ai giovani come nessun altro. Il motivo? Vasco non ha mai proposto un ribellismo salottiero né ideologico, né tanto meno messaggi politici, ma ha sempre suggerito una rivolta identitaria, perché si può davvero cambiare soltanto se stessi. Perché, da qualunque parte la prendi, la ‘fenomenologia di Vasco’ incanala da più generazioni la rabbia nel rock incoraggiando sia il proprio Io che la collettività affamata di emozioni. Di cosa è costellata la carriera del cantante? Impossibile riassumere in un alfabeto completo dalla A alla Z un’avventura che continua ancora oggi, un’avventura che al Modena Park segnerà un nuovo inizio. 

Ci sono i tour memorabili, Sanremo, i videoclip innovativi, le canzoni manifesto che sono diventate inni esistenziali, le collaborazioni eccellenti, quella voglia di non farsi sottomettere dalla vita e magari sfidarla quella vita che ti fa dannare. Ogni canzone, ogni strofa delle canzoni di Vasco parlano della nostra esistenza ‘stropicciata’ o per lo meno di un frammento di essa. Basta osservare l’immagine simbolo di ‘Modena Park’ /(da una splendida foto di Roberto Villani) per capire chi è il Komandante, con quel gesto di euforia incontenibile verso il suo pubblico che sembra dire «Guardatemi, saprò farvi emozionare e ballare come nessun altro... fidatevi di me». 

A. ALBACHIARA - ‘Albachiara’ fu il primo grande successo di Vasco Rossi. La canzone, insieme a ‘Fegato, fegato spappolato’, fu pubblicata il 25 maggio 1979 dalla Lotus. Il Blasco ha raccontato di aver scritto Albachiara di getto, aspettando mentre la madre cucinava, ispirato da una ragazzina di tredici anni che vedeva sempre passare alla fermata della corriera di Zocca.

B. BLASCO - Come spiegato dallo stesso Vasco, questo nomignolo venne fuori casualmente nell’ ’87 dalla nonna milanese di un’amica: quest’ultima, rincasata tardi, trovò la nonna ad aspettarla alzata che le urlava dietro: «Per me tu sei stata fuori con la combriccola del Blasco Rossi!». Racconta Vasco: «La storpiatura del mio nome mi divertì talmente che scrissi subito la canzone».

C. COLPA DI ALFREDO -  Quando uscì nel 1980 ‘Colpa di Alfredo’ fu duramente censurata dai media per una frase ritenuta scandalosa. E’ il primo vero scontro che il rocker ebbe con la stampa. La canzone ’incriminata’ racconta di quando Vasco lavorava come dj. «Il negro - spiegò in seguito - non era altro che un’espressione gergale da intendere come quello più sveglio che ti frega la ragazza». 

D. DISCOGRAFIA - Vasco ha pubblicato 30 album, di cui 17 in studio, 9 album dal vivo e 4 raccolte ufficiali, e ha composto complessivamente più di 150 canzoni oltre a numerosi testi e musiche per altri interpreti. Con oltre 35 milioni di copie vendute è uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama, e uno tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi.

E. ETOILE DI PARIGI - Un mix tra rock e danza classica. Lo creò Vasco, nel 2009, scegliendo la prima ballerina dell’Opera di Parigi, Eleonora Abbagnato, come protagonista del video di ‘Ad ogni costo’.

F. FESTIVAL - Nel 1982 partecipa con ’Vado al massimo’. La performance fa scalpore: Vasco abbandona il palco con il microfono nella tasca della giacca, che cade creando panico tra il pubblico. L’anno seguente si ripresenta con ‘Vita spericolata’: arriva penultimo. La rivincita? ‘Dimmi che non vuoi morire’ scritta con Curreri per Patty Pravo e che nel ’97 vince il Premio della Critica.

G. GLI SPARI SOPRA - Uscito nel 1993, è il decimo album in studio di Vasco Rossi col quale vincerà 10 dischi di platino superando il milione di copie vendute (suo record tutt’oggi imbattuto). Il video del brano, girato nello stesso penitenziario dove fu girato Fuga da Alcatraz, venne proiettato in contemporanea in 180 sale cinematografiche.

H. HEINEKEN JAMMIN FESTIVAL - Vasco fu l’headliner della prima edizione dell’Heineken Jammin Festival a Imola. Alla serata parteciparono 130mila persone, segnando un evento nell’intera storia della musica italiana.

I. INTERNET - Negli anni ’90 Vasco è stato il primo artista italiano ad esplorare le opportunità della rete. Nel ’95 inaugura un sito dedicato a raccogliere le testimonianze di reporter dalle zone di guerra. L’anno successivo il video della canzone ’Gli Angeli’ diretto da Roman Polaski viene pubblicato sul web, cosicché Vasco diventa un precursore del tempo e dei nuovi sistemi tecnologici.

L. LITTLE BOYS - È il nome del primo gruppo, un quintetto, in cui militò Vasco da ragazzino (precedentemente si era chiamato brevemente chiamato ‘Killer’). Della band faceva parte anche Marco Gherardi, che più volte sarà compagno di avventura del Kom.

M. MASSIMO E MAURIZIO - Massimo Riva e Maurizio Solieri. Il primo iniziò giovanissimo il sodalizio con Vasco, che proseguì fino alla sua scomparsa nel ’99. Solieri è a sua volta il chitarrista storico di Vasco. Dopo un distacco temporaneo, tornerà per il Modena Park.

N. NANTAS SALVALAGGIO - A inizio anni ’80 il giornalista Nantas Salvalaggio critica aspramente Vasco dopo la performance di ‘Sensazioni forti’ a Domenica In. Nell’ ’82 il rocker rispose per le rime nella canzone ‘Vado al massimo’ apostrofandolo come «quel tale che scrive sul giornale».

O. ORIGINI - Le origini del Blasco fanno rima con ’Usignolo d’oro’, il premio canoro che vinse a 13 anni. Titolo del brano: ‘Come nelle fiabe’. «Canto anch’io - ricorda Vasco - e, quando torno dietro le quinte, comincio a sentire ’dieci, dieci, dieci’. Avevo preso tutti dieci». 

P. PUNTO RADIO E PUNTO CLUB - Punto Radio fu una delle prime radio libere fondate in Italia. Nata nel 1975 a Zocca, Vasco ne fu il primo direttore e disc jockey di punta. Qui iniziò anche il suo legame con Curreri. Sempre in quegli anni, insieme a Marco Gherardi, Vasco aprì un piccolo locale ’Punto Club’, che divenne una vera e propria discoteca.

Q. QUESTA STORIA QUA - È il titolo del documentario diretto nel 2011 da Alessandro Paris e Sibylle Righetti, ispirato alla vita ed alle canzoni di Vasco Rossi. Un ritratto inedito e privato del rocker con molto materiale di repertorio - ideato insieme al Blasco in persona - presentato con grande successo al Festival del Cinema di Venezia. 

R. ROCKSTAR - Musicista, cantautore e rockstar. Sono i tre volti di Vasco declinati negli anni. Ma è in particolare la su anima da rocker ad avere conquistato l’immaginario collettivo.

S. SIAMO SOLO NOI - «Siamo solo noi che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa. Siamo solo noi che non abbiamo vita regolare che non ci sappiamo limitare». Parole scalfite nella storia della musica italiana. E’ la canzone che dà il titolo all’omonimo album uscito nel 1981. In breve tempo è diventato un autentico inno generazionale, uno dei brani manifesto del Kom.

T. TOUR MEMORABILI - I tour scandiscono da sempre la carriera di Vasco. Il primo, nel 1980, fu in contemporanea con l’album ‘Colpa d’Alfredo’ poi a fine anni ’80 iniziò la conquista degli stadi, San Siro su tutti. Da allora è sempre sold-out.

U. UNIVERSITA' - In gioventù dopo essersi affacciato al teatro sperimentale del Dams, Vasco viene spinto dal padre ad iscriversi ad Economia. Il percorso non lo appassiona, per questo dopo due anni cambia: Vasco tenta la strada di Pedagogia, senza successo (lascerà a otto esami dalla fine). Il suo vero futuro è fare il musicista.

V. VITA SPERICOLATA -  È una delle canzoni manifesto della carriera di Vasco, un classico della musica italiana. A Sanremo, pur entrando in finale, si classificherà al penultimo posto nella graduatoria. 

Z. ZOCCA - E' dove Vasco nacque il 7 febbraio 1952. A Zocca vive ancora mamma Novella ed è qui che il rocker torna a riposarsi tutte le estati e non solo. Per i fan la gita alla sua villa di Zocca è un must.