{{IMG_SX}}Ancona, 12 febbraio 2008 - Arrestato lo scorso 2 ottobre, Luca Spinelli, accusato di detenzione ai fini di spaccio per il possesso di 1,3 chilogrammi di cocaina, divisi in 19 involucri e nascosti in un vaso di vetro in un casottino nel campo nomadi di Falconara, è stato condannato oggi ad otto anni di carcere dal giudice monocratico di Ancona Carlo Cimini.


Pena accresciuta da sei a otto anni perché è stata contestata a Spinelli, 38 anni, la recidiva reiterata. Gli avvocati difensori, Pietro De Gaetani e Gerardo Matera, hanno invece sostenuto che la cocaina non era di Spinelli e che la porta della baracca era aperta e dunque rendeva il locale accessibile a chiunque.


Altri tre grammi di stupefacente tra marjuana e hascisc sono stati rinvenuti nell'auto del nomade, ma a detta di lui erano finalizzati ad un uso personale. In base a quanto ricostruito dai carabinieri l'imputato prelevava la droga dal vaso attraverso un buco ricavato nel muro della baracca dove erano stivate delle assi di legno e polistirolo, ma questa versione è stata contestata dalla difesa, che ha invece sostenuto che chiunque avrebbe potuto asportarle le assi in questione e nascondervi dietro la droga. La difesa ha inoltre fatto notare che la droga rinvenuta era per tre quarti composta da sostanza da taglio.