
Sala gremita per l’assemblea
Alcuni avevano le lacrime agli occhi. "Ho perso tutto, abito da mia figlia che mi ospita da un mese ormai. Che devo fare?", ha detto un numanese. "Questa per me è la seconda volta. Abito vicino al ponte del Cargopier di Osimo Stazione. Era il 1996 quando mi arrivarono 30 centimetri di fango in casa. E’ successo di nuovo, non ce la faccio più", ha raccontato un’osimana. L’imprenditore Sante Cantori della ditta Cantori a Camerano ha contato 600mila euro di danni e il blocco dei lavori per una settimana.
"Ho gettato via la macchina, a casa si è salvata mezza cucina, riesco a malapena a farmi da mangiare", ha aggiunto una donna residente all’Aspio proprio dove il torrente è esondato. La paura più grande, oggi, è che alle prossime piogge intense possano verificarsi altri eventi alluvionali gravi come quello del 18 e 19 settembre. Ieri quella folla di alluvionati si è riunita ieri pomeriggio all’hotel Concorde dell’Aspio di Osimo. Sono arrivati anche diversi parlamentari marchigiani, alcuni erano in collegamento online, appartenenti a schieramenti politici diversi.
L’obiettivo infatti era uno: "Ai nostri parlamentari chiediamo un emendamento a firma congiunta da presentare alla prossima finanziaria a favore delle zone alluvionate per i ristori necessari. Per l’alluvione del settembre 2006 che fu ancora più devastante ci riuscimmo", ha detto Andrea Pesaresi, presidente del Comitato alluvione Marche. L’avvocato Arnaldo Ippoliti ha affermato: "Dobbiamo combattere la burocrazia, un mostro, tutti insieme". Nel comitato al momento si contano oltre mille iscritti da Osimo, Numana con la sua Marcelli, Camerano con la zona dell’Aspio (che ricade in parte anche in territorio di Osimo), Ancona, Loreto e anche Porto Recanati, città che si sono appena aggiunte.
Accanto a politici locali tra cui il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni e il consigliere osimano Simone Pugnaloni, hanno ascoltato le istanze di tanti gli onorevoli Giorgia Latini, Carlo Ciccioli, Stefano Benvenuto Gostoli, Francesco Baldelli della maggioranza e all’opposizione gli onorevoli Irene Manzi, Francesco Verducci, Augusto Curti, l’ex ministro Sergio Costa, il consigliere Massimo Bosi e il senatore Roberto Cataldi. E’ stata chiesta la pulizia dei fossi da parte dei Comuni e degli enti di competenza per prevenire. Il sindaco di Osimo Francesco Pirani non era presente ma ha detto: "Siamo impegnati con la variazione da 650mila euro di lavori di somma urgenza da portare al prossimo consiglio non ancora convocato. Uno a 8 è il rapporto tra soldi investiti in prevenzione e i danni subiti. Dobbiamo investire su quell’uno, sulla pulizia dei fossi, coinvolgendo anche i proprietari terrieri".
Silvia Santini