Alessandro Antico
Cronaca

Addio a Gilberto Severini. Scrittore che amava Osimo

Il mondo della letteratura italiana piange un grande che arrivò perfino alla finale del premio Strega. Il sindaco: "Lascia un’eredità da proteggere".

Gilberto Severini

Gilberto Severini

Osimo e tutto il mondo della letteratura italiana sono in lutto per la scomparsa di Gilberto Severini, scrittore e letterato, 84 anni. Del 1998 è la raccolta "Quando Chicco si spoglia sorride sempre", che riceve il premio "Arturo Loria", mentre nel 2010 "A cosa servono gli amori infelici" giunge finalista al Premio Strega dell’anno successivo. "Backstage" del 2013 è una lunga lettera dello scrittore al suo editore mentre la sua ultima fatica letteraria è il romanzo "Dilettanti" del 2018.

La sindaca Michela Glorio lo ricorda: "Da oggi Osimo sarà più povera senza Severini. Scritture illuminato e discreto, amante della sua città, autore di romanzi di grande successo che lo portarono anche alla finale del Premio Strega. Uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana contemporanea. Ci stringiamo oggi al profondo dolore dei famigliari e dei tanti amici ed estimatori per la sua scomparsa. Che ci lascia tristezza ma anche una eredità preziosa da proteggere e valorizzare. Grazie per quello che hai dato, per essere stato un nostro grande orgoglio, uno dei figli migliori della nostra Osimo. Sapremo renderti omaggio e sarà un onore".

L’assessore alla Cultura Mauro Pellegrini aggiunge: "E’ stato uno straordinario scrittore, senza dubbio uno dei più grandi nel panorama nazionale, ma come scrisse anni fa Pier Vittorio Tondelli, ’lo scrittore più sottovalutato d’Italia’. Ho il ricordo nitido di quando, tanti anni fa, lessi il suo romanzo ’Congedo ordinario’: da lì non ho mai più smesso di leggere Severini. Da ragazzo, quando avevo avuto la fortuna di aggregarmi alla combriccola con cui Gilberto percorreva il Corso cittadino nelle consuete passeggiate della domenica mattina, timidamente cercavo di non perdermi una sola battuta di un suo pensiero, di una sua riflessione. Perché nelle (poche e dosate) cose che diceva, c’era sempre qualcosa di terribilmente penetrante, c’era sempre una frase che ti rimaneva addosso e che lentamente apriva uno squarcio su cose ancora più grandi: di questo, ovviamente, sono capaci solo i grandi. Nella vita e nella sua proverbiale scrittura asciutta e essenziale, è stato sempre incatenato alla sobrietà, alla ritrosia, rifuggendo ogni autocelebrazione per la quale provava una parossistica quanto proverbiale intolleranza".

La Playground libri, che ha pubblicato alcune sue opere, afferma: "Un autore che ha dato vita e forma alla nostra casa editrice con il rigore delle sue parole e dei suoi comportamenti, a partire dal 2009 con "Il praticante" fino a oggi con la nuova edizione di "A cosa servono gli amori infelici". Odiava la retorica e le parole scritte o pronunciate a caso. La sua formula preferita era "Never complain, never explain" (Mai lamentarsi, mai spiegare)".

I funerali sabato alle 11 in Duomo.

Silvia Santini