Ancona Airport, Bassetti pronto per il cda

Mossa a sorpresa della Regione che punta a nominare il manager che ha guidato fino a oggi lo scalo: un esperto per gestire le novità

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Situazione complessa intorno all’Ancona International Airport che si trova a dover fare i conti con una proprietà stanca di aver investito fino a oggi circa 15 milioni di euro senza essere riuscita a trovare sostegno da parte della Regione. Un sostegno che consisteva, in particolare, nell’attivazione dei bandi per aiutare le compagnie aeree ad attivare nuove rotte e anche rispetto ai pagamenti promessi relativi al periodo Covid durante il quale lo scalo è rimasto sempre aperto per garantire le urgenze. Allo stesso tempo il fondo Njord Partners, proprietario delle quote di maggioranza della società, oltre il 90%, ha chiesto anche un sostegno per l’aumento delle spese relative alle bollette elettriche. Una rischiesta alla quale la Regione non poteva dare assenso. Insomma rapporti non idilliaci fino alla decisione, da parte del fondo, di sostituire il direttore generale Carmine Bassetti con un altro manager di sua fiducia: Alexander D’Orsogna.

Tutto qui? Neanche a dirlo. L’obiettivo degli anglo svedesi sarebbe quello di cedere entro la fine dell’anno le loro quote e togliere il "disturbo".

Uno scenario per nulla facile che la Regione non può affrontare passivamente ma, anzi, entrando all’interno della vicenda con un manager del settore che sia di garanzia per gli interessi dell’ente. E l’idea di queste ore è quella di affidarsi proprio a Carmine Bassetti che, ovviamente, conosce perfettamente la situazione dello scalo e ha dimostrato un forte legame con il territorio mantenendo buoni rapporti proprio con la Regione.

Sarebbe lui, quindi, in questa fase delicata a prendere il posto di Goffredo Brandoni attualmente rappresentante della Regione del cda. Un cambio che avverrebbe dopo le elezioni politiche.

E la Regione, per invogliare i futuri investitori, si concentrebbe su quelle criticità che fino a oggi hanno provocato non pochi problemi per il rilancio dell’aeroporto. In primis i famosi bandi con tanto di milioni di euro in dotazione che sarebbero una panacea per implementare i collegamenti e portare più passeggeri e introiti.

Tutto questo anche e soprattutto alla luce dei primi ammiccamenti che ci sono stati da parte di tre fondi che sarebbero interessati a investire nell’Ancona International Airport al posto di Njord Partners. Il primo fondo interessato è Equilibrium, legato alle manutenzioni degli aerei militari e anche dei droni che avrebbe bisogno di una base con hangar da costruire che, nelle Marche, si dedicherebbe anche al trasporto passeggeri. Poi c’è un fondo neozelandese che ha mostrato al momento un timido interessamento e, infine, Innovest che avrebbe anche iniziato a studiare la documentazione dello scalo.

Tre ipotesi allo studio che la stessa Njord segue con attenzione avendo tutto l’interesse a cedere le sue azioni e rientrare di almeno parte dell’investimento realizzato fino a questo momento. I tempi sono stretti, si parla al massimo della fine dell’anno, anche perchè gli anglo svedesi non avrebbero alcuna intenzione di immettere nuova liquidità portando l’aeroporto quindi a una lenta chiusura. Da qui la necessità di trovare un acquirente.

a. q.