Andreea Rabciuc, "Video postati dopo la scomparsa". Spunta un giubbotto insanguinato

Il fidanzato della 27enne: "Andrea sta continuando a visualizzare canzoni romene sul canale YouTube". Intanto gli inquirenti stanno analizzando anche i suoi vestiti: "Quelle macchie sono dovute a un’aggressione"

Andreea Rabciuc, la 27enne romena campionessa di tiro a segno, sparita dal 12 marzo

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Jesi (Ancona), 15 aprile 2022 - "Andrea è viva perché continua a visualizzare e ascoltare canzoni sul canale YouTube, lo ha fatto anche ieri". A parlare è Simone Gresti il fidanzato della 27enne scomparsa all’alba del 12 aprile dopo la serata trascorsa in una roulotte parcheggiata accanto ad un casolare sulla Montecarottese. Il 43enne, indagato per sequestro di persona, da poco autotrasportatore per la cava Gola della Rossa continua a sostenere la sua tesi che Andreea sia viva. Non solo, ma anche che se ne stia tranquillamente ascoltando le sue canzoni in rumeno dal canale YouTube. Simone ha mostrato quei video, la cronologia delle visualizzazioni e i like sulle foto lasciati su Facebook agli inquirenti e poi alle telecamere di "Chi l’ha visto?". "Anche ieri è stato scaricato un video dal canale YouTube che io non apro da tempo – spiega Simone che ha riferito di avere in comune con Andreea alcuni profili social e questo canale – Ad esempio c’è la canzone rumena "Ba Ba ba" di Irina Rimes postata il 17 marzo alle 20.57 e un altro video ieri alle 23,34 (mercoledì, ndr)".

AggiornamentoIl legale del fidanzato: "Noi cerchiamo Andreea viva, anche con i droni" - 

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Simone Gresti, il fidanzato di Andreea
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Ma non è tutto perché il 43enne di Moie di Maiolati ha anche spiegato il suo perché dei messaggi scomparsi dal telefonino della sua ragazza: "Ho provato a fare un back up per trovare le chat che potrebbero essere state cancellate". Eppure la 27enne proprio la notte prima della scomparsa mentre era con Simone ha scritto al suo ex: "Fai attenzione a quello che scrivi che Simone è con me e legge tutto". Nonostante questo, Simone Gresti che ha ammesso di non aver cercato Andreea dopo la lite e la scomparsa, ha sentito la necessità di fare un back up sondando sui messaggi della sua fidanzata di cui a detta della stessa ragazza lui non si fidava. Sarebbe stato lo stesso 43enne a portare in caserma le prove che lei sarebbe viva, ma saranno i tecnici ad appurare chi abbia messo i like sui profili social che condividevano e su YouTube. Materiale informatico che sarà analizzato dal perito nominato dalla Procura che indaga il 43enne di Moie per sequestro di persona.

Al vaglio dei tecnici anche la sua Audi e la Fiat Panda della mamma, oltre ai vestiti da lui indossati in quella notte burrascosa alla roulotte accanto al casolare sulla Montecarottese e un suo giubbotto che gli inquirenti hanno trovato sporco di sangue. Lui ha già detto agli inquirenti che quel sangue è suo: frutto dell’aggressione (un pugno ad un occhio) che avrebbe subito venerdì sera davanti al circolo privato di Jesi dove Gresti lavorava fino ad un paio d’anni fa ma dove da un anno e mezzo non può entrare per decisione della nuova gestione. Eppure lui venerdì sera in quel circolo è tornato due volte per cercare di entrare fino a che dopo l’aggressione sono intervenuti i carabinieri per riportare la calma.