Antonio Cariello morto nell'incidente a Loreto. "Un botto come un’esplosione"

La vittima era un agente della penitenziaria. I testimoni parlano di un vero e proprio boato: "Pensavamo fosse scoppiato qualcosa poi abbiamo visto cosa era successo". L’amico che non lo vedeva arrivare è andato verso di lui perché aveva capito che qualcosa non andava e ha visto la moto a terra

Antonio Cariello, agente di Polizia penitenziaria a Montacuto, aveva 38 anni

Antonio Cariello, agente di Polizia penitenziaria a Montacuto, aveva 38 anni

Loreto, 4 settembre 2021 - Il tragico schianto sulla statale 16, a Loreto, e la morte dell'agente della penitenziaria Antonio Cariello, 38 anni. "Perché Antonio, perché?". Le sue urla riecheggiavano per la vallata. Non si dava pace. Le grida disperate del suo collega che lo aspettava più avanti e che non l’ha visto arrivare facevano tremare i soccorritori. Era sotto choc, piangeva, non riusciva a farsene una ragione. Il suo collega e grande amico era morto.

L'aggiornamento Incidente Loreto, morto anche l'anziano al volante dopo l'agente Antonio Cariello in moto

Antonio Cariello, agente di Polizia penitenziaria a Montacuto, aveva 38 anni
Antonio Cariello, agente di Polizia penitenziaria a Montacuto, aveva 38 anni

Ieri sul posto le forze dell’ordine hanno dovuto farsi carico dell’uomo devastato dal dolore. Una scena straziante. E’ stato lui assieme all’altro amico che l’ha raggiunto, e che per primo ha pensato fosse successo qualcosa ad Antonio, a riconoscere il corpo e la moto. Uno sorreggeva l’altro. I pompieri davano un mano, assieme ai vigili, tutti insieme in quel limbo di dolore immenso. Poi sono arrivati anche i familiari, alcuni, quelli che risiedono in zona.

Il rumore sordo l’hanno sentito anche i dipendenti di alcune aziende che si affacciano sulla Statale. "Il botto è stato tremendo, stavamo facendo la pausa e abbiamo sentito un rumore, pensavamo in realtà che fosse scoppiato qualcosa – ha raccontato Francesco, dipendente del rivenditore Iveco, incredulo in mezzo alla strada chiusa – Siamo usciti e abbiamo visto invece l’incidente. Eravamo certi ci fosse scappato il morto". Un automobilista loretano ha visto tutta la scena, stava andando al lavoro e l’incidente gli si è parato davanti: "Era una giornata apparentemente tranquilla ieri. Ore 10.15 circa, Statale 16 direzione Ancona – ha scritto anche su Facebook, sulla pagina dei loretani dove tantissimi hanno espresso il loro cordoglio – Ad un tratto dalle mie spalle sento il rombo di una moto sopraggiungere a grande velocità. La mia macchina è stata sfiorata per una manciata di centimetri. Da lì a pochi secondi un botto simile ad un’esplosione. Ho visto i mezzi coinvolti e lo stesso motociclista incidentato. Non si può morire in questo modo. La vita è un bene prezioso, non ha senso buttarla".  

Ad avvisare la moglie è stato il comandante della Penitenziaria. Il dolore è stato fortissimo. Gli amici e i colleghi lo ricordano come una persona sempre prodiga, buona, che voleva aiutare, e il gesto di ieri è stato proprio la conferma di questa sua faccia del carattere. Su disposizione del pm la salma è stata portata all’obitorio dell’ospedale di Civitanova Marche. E’ stata effettuata l’ispezione cadaverica sul corpo del giovane papà. Nella giornata di oggi è prevista la restituzione ai familiari. Come da prassi in incidenti come questi si profila l’omicidio stradale ma non si conoscono al momento, come conferma la Municipale di Porto Recanati, se sussistono responsabilità.  

I funerali dell’uomo comunque non sono stati ancora fissati ma dovrebbero celebrarsi nella chiesa dell’Immacolata Concezione a Camerano. La comunità cameranese che l’aveva accolto è sconvolta. Si era sposato nel 2012 e poi si era trasferito lì con la moglie, tanti lo conoscevano bene e adesso non si danno pace che quel volto pulito non ci sia più.