Appalti truccati e caporalato per le ambulanze. "Poche e quasi mai sanificate"

Così la cooperativa offriva prezzi stracciati. L’inchiesta della Guardia di Finanza parte da Pavia ma tocca anche il trasporto sanitario di Ancona

La protesta dei lavoratori di First Aid One ad Ancona delle scorse settimane

La protesta dei lavoratori di First Aid One ad Ancona delle scorse settimane

Ancona, 19 ottobre 2021 - Un’altra bufera si abbatte sulla First Aid One Italia, attiva anche ad Ancona. Stavolta giudiziaria, dopo il sequestro preventivo operato ieri dalla Guardia di Finanza di Pavia nei confronti della cooperativa che agisce nel settore dei trasporti sanitari. Le ipotesi di reato mosse sono pesanti: dal caporalato agli appalti truccati (per un valore attorno agli 11 milioni di euro), passando soprattutto per il mancato rispetto delle norme anti-Covid visto che, da quanto riferito nel report delle Fiamme gialle, alcune ambulanze non venivano adeguatamente sanificate dopo i servizi effettuati nelle città italiane, come documentato dagli investigatori attraverso dei video.

La Faoi, con sede legale a Pesaro, ha visto la confisca di beni per un importo di circa 200mila euro, comprensivo di disponibilità finanziarie, fabbricati, terreni e mezzi. L’attività giudiziaria è la prosecuzione dell’indagine già avviata nel marso scorso, che aveva portato all’arresto di quattro persone, perquisizioni e sequestri di apparati informatici in diverse regioni (Lombardia, Lazio, Sicilia e Marche) per i reati di turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

Gli ulteriori accertamenti svolti dai militari della Finanza pavese e dalla compagnia di Vigevano hanno permesso di individuare diverse gare d’appalto per l’affidamento dei servizi di trasporto in ambulanza in varie parti del territorio nazionale: Pavia, appunto, Roma, Milano, Perugia, Pescara ed anche Ancona. Gare vinte dalla cooperativa, ma come emerso dall’inchiesta, turbate e per le quali gli inquirenti hanno riscontrato frodi nell’esecuzione del servizio pubblico. Da quanto emerso, il metodo adottato dalla cooperativa era apparentemente infallibile per aggiudicarsi gli appalti cui partecipava. "Proponeva prezzi bassi e assicurava una nutrita flotta di mezzi", si è appreso nel dossier della Guardia di Finanza di Pavia. Con un problema di fondo, però. "I prezzi bassi, talvolta, superavano il limite della anti-economicità, ed erano dati dallo sfruttamento dei lavoratori e dal numero di mezzi impiegati, di gran lunga inferiore rispetto a quanto previsto da contratto. Naturalmente, l’esiguo numero di mezzi presenti sul territorio comprometteva l’efficienza dei soccorsi".  

Inoltre, prosegue la Finanza, "venivano raramente eseguite sanificazioni all’interno del vano sanitario delle ambulanze che, invece, avrebbero dovute essere eseguite dopo il trasporto di ogni paziente, soprattutto in tempo di pandemia da Covid-19". La Gdf ha fornito anche dei numeri del rischio sanitario accertato, attraverso l’installazione di telecamere a brodo: "Una delle ambulanze monitorate, in 20 giorni di lavoro con contestuale trasporto di 92 pazienti è stata sanificata solo in 4 occasioni mentre un’altra, in 9 giorni di servizio ed 86 pazienti trasportati, è stata sanificata un’unica volta".  

Un gruppo di dipendenti della First Aid One, ieri, si è presentato davanti al Tribunale di Pavia, manifestando preoccupazione per il futuro lavorativo. La Guardia di Finanza, però, ha garantito che il servizio non verrà interrotto: è stato incaricato un amministratore giudiziario per la gestione e la corretta continuazione delle attività di soccorso. Ad Ancona, per il momento, non sono stati registrati sit-in di protesta. Certamente la situazione è rovente, come crescono le preoccupazioni nei dipendenti. A maggior ragione dopo che, il primo settembre, i 41 lavoratori dorici della cooperativa, la quale ha perso l’appalto per il trasporto sanitario dell’azienda Ospedali Riuniti di Torrette, si erano ritrovati senza occupazione.