
Un momento dell’incontro di ieri nella sede di Confcommercio Marche Centrali con il direttore regionale Massimiliano Polacco
Parità di genere, com’è la situazione nelle imprese marchigiane? Sicuramente c’è molto da migliorare, considerato che il divario salariale tra uomini e donne è ancora alto (queste ultime percepiscono in media il 26% in meno nel commercio, il 13% in meno nel settore turistico e il 23,8% in meno nei servizi, dati Inps 2022) e che la maternità rappresenta un ostacolo alla carriera. Ma qualcosa inizia a muoversi a partire da un nuovo strumento che può diventare un vero e proprio incentivo per le imprese che vogliono combattere il gender gap: la Certificazione Parità di Genere, presentata ieri pomeriggio in Confcommercio Marche, la prima ed unica associazione di categoria regionale ad averla ottenuta insieme a tre società di servizi ad essa associate.
Ma quali sono i vantaggi economici e reputazionali che la Certificazione può offrire alle aziende che decidono di certificarsi? Come spiegato da Natascia Masi dell’ente certificatore Uniter, questo strumento permette il miglioramento delle performance aziendali e del posizionamento reputazionale, uno sgravio contributivo con Inps dell’1% su tutti i dipendenti, un punteggio premiale nelle gare pubbliche e nella valutazione di proposte progettuali per l’accesso ai fondi del Pnrr. Insomma la parità di genere conviene alle imprese non solo nell’ottica di migliorare la qualità di vita di dipendenti e collaboratori ma anche per essere più competitive e attrattive sul mercato. Nel corso dell’evento sono anche stati consegnati degli attestati di certificazione parità di genere al sistema Confcommercio Marche Centrali, alla presenza del Governatore Francesco Acquaroli che si è congratulato con l’associazione di categoria. "In Italia solo il 3% delle aziende quotate in Borsa ha un amministratore delegato donna – ha rivelato nel corso della tavola rotonda Giulia Lapertosa, co-fondatrice e project leader di Carriere.it – e la metà dei part time sono involontari, richiesti perchè le donne devono assolvere a compiti familiari e di cura". Presenti anche Laura Iodice, funzionario del Settore Lavoro, Contrattazione e Relazioni Sindacali della Confcommercio Imprese per l’Italia Nazionale e Simona Petrozzi, presidente Terziario Donna di Confcommercio Roma. Soddisfatto il direttore generale di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco: "Abbiamo scelto i criteri di competenza e trasparenza – ha sottolineato – pur dirigendo un’associazione legata a una tradizione più maschile in questo ultimo periodo le cose stanno finalmente cambiando anche grazie a nuovi strumenti come la Certificazione di cui ci faremo ambasciatori tra le imprese associate". Il presidente Giacomo Bramucci ha ricordato come l’iter sia iniziato nel 2023 con una serie di valutazioni e un significativo cambiamento dei processi interni dell’organizzazione.
Ilaria Traditi