Coronavirus, Clementi. "E' cambiato, ora si può controllare"

Il virologo del San Raffaele, lo jesino Massimo Clementi, rilancia: "Le scuole possono essere riaperte, i bambini sono quasi immuni"

Massimo Clementi è direttore del Laboratorio di Microbiologia del San Raffaele

Massimo Clementi è direttore del Laboratorio di Microbiologia del San Raffaele

Ancona, 14 giugno 2020 - "Le scuole io le avrei già riaperte e non vedremo più le brutte infezioni di questo inverno". Ne è convinto il virologo Massimo Clementi, jesino, è direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’ospedale San Raffaele di Milano. Clementi a che punto siamo. Rivedremo quelle brutte infezioni polmonari di marzo e aprile scorsi? "Credo proprio di no. Non ci sarà un’epidemia come quella dell’inverno scorso. La situazione è nettamente migliorata. Ci saranno piccoli focolai e dipenderà da noi e dalla medicina del territorio più che dagli ospedali su come saranno affrontati". I bambini non hanno potuto nemmeno salutarsi per l’ultimo giorno di scuola cosa ne pensa? "In genere tutti i bambini o i ragazzi sotto i 16 anni si infettano poco e in maniera più modesta e non corrono grossi rischi anche se ci sono stati alcuni casi. Io la scuola l’avrei già riaperta almeno gli ultimi giorni, ma non decido io. Mi è sembrata una cattiveria non fare l’ultima foto di classe in un prato tra ragazzini di quinta elementare sotto la sorveglianza delle insegnanti. C’è una tendenza a resistere su queste posizioni un po’ dure anche quando sono poco giustificate dalla realtà. L’infezione si sta svuotando continua questo processo. Calano i contagi e i casi gravi che non ci sono quasi più. Le terapie intensive hanno ancora qualche paziente che risale al passato, a lunghe degenze. Non ci sono più nuovi pazienti". Notizie molto positive quindi.. "Sì, è uscito un lavoro inglese nei giorni scorsi che ha dimostrato che in tutti i Paesi c’è un processo di adattamento del virus all’ospite che è anche abbastanza convergente nelle varie nazioni, nonostante le epidemie siano iniziate in tempi diversi nei vari Paesi. Un processo che si nota nelle sequenze di tutto il mondo. E questo non è ancora la prova definitiva ma è un trend di un virus che si sta attenuando". Ma non sappiamo se tornerà più forte in autunno. "Anche se dovesse tornare queste caratteristiche biologiche che acquisisce nel frattempo le mantiene. E anche se ci saranno alcune nuove infezioni, in primo luogo dovremo essere bravi a circoscriverle come è stato fatto molto bene a Roma, nei giorni scorsi anche con gli asintomatici. In autunno il virus probabilmente circolerà e forse anche insieme ad altri virus respiratori, quelli stagionali che ci sono ogni anno". Si potrà tornare a scuola normalmente a settembre? "Non credo che un ragazzino piccolo possa resistere 5 ore con una mascherina. Ai bambini giapponesi che sono più ubidienti non sono state fatte indossare mascherine ma quelle visiere trasparenti che dopo poco già erano spostate. Personalmente riaprirei normalmente se l’andamento durante l’estate proseguirà così com’è. Sarebbe bene però conoscere se quelli che vengono definiti nuovi casi, ma che invece sono diagnosi, siano sintomatici o meno. Cambia molto perché questa infezione sta cambiando".