Festa da ballo sotto il Comune per protesta

Il mondo della notte anconetana si mobilita con un flash mob contro le politiche sulla movida adottate dall’amministrazione Mancinelli

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di Valerio Cuccaroni

Ad Ancona il mondo della notte si mobilita per protestare. E grida "Mo’... vida". Con questo calembour, o gioco di parole, un gruppo di giovani, attivisti, dj e proprietari di locali anconetani ha chiarito che la parola tanto temuta, "Movida", è in realtà una semplice richiesta: "mò", che significa "adesso" nei dialetti centro-meridionali, "vida", ovvero "vita" in spagnolo. L’eterogeneo gruppo, che si è riunito nei social e dal vivo per discutere, ha sentito la necessità di scomporre e ricomporre il vocabolo per ricordare che la cosiddetta "movida" è solo e soltanto spensieratezza, voglia di vivere, la stessa che nacque in Spagna alla caduta del regime franchista. Chi vive la notte e ci lavora, nel capoluogo marchigiano, è esasperato dalla demonizzazione mediatica, che criminalizza la voglia di divertimento dei giovani e dei festaioli, trasformando i loro naturali assembramenti in raduni di inesistenti orde barbariche. Chi vive la notte e ci lavora non si riconosce nel racconto che trasforma ogni ragazzo ubriaco in Attila-flagello-di-Dio. Non sopporta più i continui ostacoli, vincoli, divieti all’organizzazione di feste che arrivano dall’amministrazione comunale. Chiede di vivere la vita, in sicurezza ma anche in allegria, perché, come scrisse quel glorioso amministratore che fu Lorenzo il Magnifico, "chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza".

Così, il gruppo ha deciso di organizzare un flash mob per svegliare la "bella addormentata nel golfo". Il flash mob è un’azione improvvisa che si verifca in un luogo di passaggio. L’appuntamento per "Mo’... vida" è martedì 5 luglio alle ore 19 davanti alla sede del Comune di Ancona in Largo XXIV Maggio. Gli organizzatori invitano tutta la cittadinanza a portare "una cassa musicale portatile, uno strumento o qualsiasi altra cosa possa far festa". Chi interverrà al flash mob sarà coinvolto in una delle tanto temute feste da ballo, sotto il Comune.

Nei mesi scorsi la denuncia clamorosa della rappresentante degli studenti dell’università Politecnica delle Marche, che ha accusato l’amministrazione di non fare abbastanza per i giovani universitari, ha mostrato che la nostra città deve fare i conti con quell’allarmante "questione giovanile" da cui scaturisce il grido "Mo’... vida".