Frodi alle assicurazioni: poliziotto a processo

Si tratta dell’ex dirigente dell’Anticrimine di Senigallia Mirko Minghelli che avrebbe simulato con altri atti vandalici alle auto

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Frodi alle assicurazioni simulando falsi atti vandalici alle auto per incassare i premi, il tutto con la complicità di un carrozziere di Montemarciano che riparava i mezzi gonfiando i costi. Dovrà affrontare un altro processo il poliziotto Mirko Minghelli, 56 anni, dirigente dell’Anticrimine al Commissariato di Senigallia poi sospeso e finito sotto inchiesta già due anni fa per corruzione e vendita di informazioni riservate.

Ieri il gup Francesca De Palma lo ha rinviato a giudizio per fraudolento danneggiamento di beni assicurati, falsità materiale e falsità ideologica in relazione al suo coinvolgimento nel compilare verbali di denuncia ad opera di proprietari di veicoli che si vedevano riparare l’auto gratis scaricando tutto su polizie assicurative che coprivano gli atti vandalici anche se questi, stando all’accusa, non si erano mai verificati. Il processo inizierà il 16 marzo del 2022.

Insieme a lui ieri è stato rinviato a giudizio anche uno jesino di 30 anni, residente ad Ostra (accusato solo di falso), che avrebbe fatto passare un incidente che aveva avuto a bordo della sua Audi A3, al centro commerciale Il Maestrale di Senigallia, come un atto vandalico subito alla vettura e quindi coperto dalla polizia assicurativa. Diverse le denunce che venivano inoltrate in questo modo, risalenti al 2017, che hanno tirato dentro altri tre clienti, una 41enne di Falconara e un 25enne di Ancona che ieri hanno patteggiato la pena a 10 mesi, e un 64enne di Castelfidardo che ha proceduto con il giudizio abbreviato ed è stato condannato a due anni e quattro mesi.

Era stata la squadra mobile di Ancona, diretta da Carlo Pinto, a far emergere il giro che avveniva dietro le riparazioni della automobili (il carrozziere di Montemarciano ha già patteggiato in un procedimento a parte), indagando sul primo filone d’indagine, quello per la corruzione e la vendita di informazioni riservate per le quali, per Minghelli, è già iniziato il processo a maggio scorso. Nello stesso procedimento era stato rinviato a giudizio anche il titolare di una agenzia investigativa di Modena, finito nella stessa inchiesta. Adesso le accuse di frodi alle assicurazioni.

Qui, stando all’accusa, il poliziotto si sarebbe dato da fare per compilare le denunce su atti vandalici mai avvenuti. Attraverso il carrozziere di Montemarciano si istruivano le pratiche per il rimborso dei danni assicurati da polizze assicurative. Il carrozziere faceva le riparazioni e incassava i rimborsi facendo figurare più lavori di quelli eseguiti. Il cliente ci rimediava la riparazione gratis e quello che restava dal rimborso sarebbe andato al carrozziere e al poliziotto. Golf, Alfe Romeo, Audi, Hyundai, Mercedes e altri modelli sono state le auto finite in riparazione perché dichiarate oggetto di atti vandalici. Cifre che andavano dai mille ai 2mila euro alla volta. Alcuni clienti che si presentavano in carrozzeria firmavano dei fogli di denuncia in bianco, quelli che poi sarebbero stati compilati dal poliziotto. Accuse rigettate da Minghelli, intenzionato a dimostrare l’estraneità dei fatti al processo. Diverse le assicurazioni finite nel giro, almeno sei, e che hanno pagato i premi assicurativi e che adesso saranno parte civile al processo.

Marina Verdenelli