"Gli specializzandi nei pronto soccorso"

Summit in Regione con il rettore della Politecnica Gregori: "Per invogliarli bisogna agire sulla parte economica e sui concorsi"

Migration

Più soldi e vantaggi curriculari, sono questi gli incentivi a favore degli specializzandi che potrebbero essere inseriti nei pronto soccorso delle Marche per colmare una lacuna che sta diventando drammatica giorno dopo giorno. Ne hanno discusso ieri a Palazzo Raffaello il Rettore della Politecnica, Gian Luca Gregori, e i vertici della sanità regionale. Su 900 giovani medici specializzandi, almeno 150-200 potrebbero essere incentivati a scegliere la mansione di medico di pronto soccorso per la loro vera formazione sul campo: "Bisogna convincerli su una scelta di questo genere e per farlo non possiamo mettere sul piatto soltanto una pacca sulla spalla e tanti auguri, ma questioni concrete – entra nel merito il Rettore Gregori –. E stamattina (ieri mattina, ndr), in Regione si è parlato di cose concrete perché nei nostri pronto soccorso delle Marche mancano complessivamente circa un centinaio di medici e il problema è sempre più serio. La sanità regionale ha bisogno di trovare una soluzione e per farlo abbiamo parlato di incentivi, economici, ma non solo. Certo, la retribuzione conta molto, ma non è la sola molla che potrebbe spingere gli specializzandi a optare per i turni in pronto soccorso piuttosto che in altri reparti. Una forma di incentivo sotto forma di curriculum in vista di concorsi futuri, dando uno status di maggior impatto della prestazione. Magari così un giovane medico può essere spinto a una scelta del genere, sapendo di fare un sacrificio che però magari ti torna utile in futuro".

Detto che una volta lavorare in pronto soccorso era soprattutto una missione e che i migliori medici e infermieri si sono formati in una ‘palestra’ del genere, il capitolo principale resta la parte economica: "Se vogliamo che qualcuno faccia il vero sacrificio di spostarsi, faccio un esempio, da Ancona dove ha preso un appartamento in affitto per seguire i corsi e poi la specializzazione, verso un altro ospedale delle Marche c’è bisogno della parte economica. Con uno stipendio da 1.600 euro circa non puoi chiedergli troppo, il passo non lo farà mai. In Regione questo lo hanno capito e anzi sono proprio i vertici istituzionali ad avere chiaro il problema" aggiunge il professor Gregori che poi analizza alcuni numeri: "In Politecnica abbiamo circa 900 nuovi specializzandi, ovviamente non tutti possono essere abilitati, penso ai chirurghi plastici o gli internisti, mentre pneumologi e chirurghi potrebbero essere interessati. Nella riunione con i direttori delle scuole ho chiesto loro di dare un messaggio di opportunità ai giovani medici. Di quei 900 tra i 150 e i 200 ne avrebbero la possibilità, speriamo di produrre un buon effetto, certo sempre rispettando le regole in termini di responsabilità".

Infine un fronte analogo e strategico: "Con la Regione intanto abbiamo individuato il percorso per quanto concerne gli specializzandi anestesisti e rianimatori. Regione che sta definendo una normativa che consenta il coinvolgimento di 11 nuovi anestesisti sul territorio. C’è stata una grande risposta in questo senso. La Regione dovrebbe inoltre concedere diverse borse studio aggiuntive di specialità oltre quelle ministeriali".