Kum Festival tra la vita e la morte

Seconda giornata con una raffica di incontri già nella mattinata. Tra gli ospiti Moni Ovadia e Kim Rossi Stuart

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E’ una giornata a dir poco strabordante di eventi quella che ‘KUM! Festival’ (quest’anno dedicato al fine vita) propone alla Mole di Ancona. Sette gli incontri previsti nella sola mattinata, tra cui spicca quello delle ore 12 con Luigi Manconi e Vincenzo Paglia, portatori di idee opposte, ma uniti dalla volontà di rispondere a una domanda ‘semplice e inesauribile’: di chi è la mia vita? Ci saranno anche Rosella Postorino (10.30), autrice del romanzo ‘Le Assaggiatrici’, ispirato alla storia vera di Margot Wölk, ‘assaggiatrice’ di Hitler, la psicoanalista Erica Ferrario (11), che spiegherà cosa rispondere alle domande dei bambini sulla morte.

Alle 14 incontro su ‘Morte, Lutto, Risurrezione’, riflessione dello psicoanalista Becce sull’ineluttabilità della morte e sul trauma della perdita. Alla stessa ora il filosofo Giovanni Bottiroli condurrà i presenti tra le pagine della Recherche di Proust. Esiste una possibilità di redenzione per il tempo perduto? Il romanzo risponde come Freud e il cristianesimo: il tempo accade sempre due volte.

Alle 16 il filosofo Federico Leoni, coordinatore scientifico del festival, proporrà l’incontro ‘Henri Bergson. L’invenzione dell’immortalità’. L’uomo crede nell’anima e nella sua immortalità. Ma da dove proviene la necessità inaggirabile di dar vita a questo feticcio? Molto atteso l’intervento delle ore 18, quando Massimo Recalcati parlerà di Freud e della pulsione di morte. La scoperta freudiana più sconcertante è quella spinta distruttiva e autodistruttiva che sta al cuore dell’esperienza umana. Il direttore del festival esplorerà il significato e l’importanza di un’intuizione imprescindibile per l’uomo.

Alle 19 altro momento molto atteso, ‘Morire dal ridere’ di Moni Ovadia. Ogni cultura ha il proprio umorismo, anche in fatto di morte. Ovadia racconta come il popolo ebraico, e in particolare quello di lingua yiddish, abbia imparato ad esorcizzare e desacralizzare la morte con un umorismo che germoglia e si sprigiona sul limitare dell’abisso.

Gran finale alle 21.30 al Cinema Italia, dove sarà proiettato in anteprima nazionale il film ‘Brado’ di Kim Rossi Stuart, racconto di un amore filiale da riconquistare a costo di una dura lotta. Previsto anche un incontro in cui l’attore-regista e Massimo Recalcati approfondiranno i temi della pellicola. La domanda chiave sarà: bisogna domare la vita o lasciarsi domare? Il critico Andrea Bellavita analizzerà poi la filmografia di Clint Eastwood per vedere come vi affiori il tema della fine.