Le scuole di lingue spengono le luci

Il decreto "ristoro bis" non le contempla "Difficile andare avanti"

"Siamo invisibili per il decreto ‘Ristori bis’ e questa situazione non è più sostenibile". A riferirlo è Francesca Bruschi della Embassy Scuola di Lingue di Falconara che lancia l’allarme in merito a carenti aiuti dello Stato per le scuole di lingua e centri di certificazione linguistica, piegati dall’emergenza sanitaria e dalla contestuale emergenza economica. Le realtà marchigiane (oltre alla Embassy, anche la Ihtvc Ancona e Jesi, la Inlingua Ancona e Pesaro, la Iik Ancona, la Komalingua Civitanova Marche, la Smart School Sirolo, la Smiling English School Fano, la Victoria School Civitanova Marche, la Easy Speaking Fabriano e tante altre) e le sigle sindacali di riferimento (Aisli, Asils, Cambridge Assessment English, Eduitalia, Federlingue, Fidef e Italian in Italy) hanno aderito a una protesta che, alle ore 18 odierne, li porterà a spegnere le luci dei loro locali. "Un segnale – riferiscono –. Stanno spegnendo la speranza di poter continuare. Per questo, con la manifestazione di oggi, intendiamo ribadire che stiamo subendo forti limitazioni e siamo vicini al collasso, in quanto, operando con la sola didattica a distanza - e solo in alcuni casi con piccoli gruppi o lezioni individuali - questa spesso non si rivela adeguata alla fascia di studenti più giovani che frequentano i nostri centri". "Ci siamo operati per rispettare tutte le prescrizioni – aggiungono –. Ma ora è urgente l’appello al Governo affinché sostenga il settore con aiuti concreti".

g. g.