MARINA VERDENELLI
Cronaca

"Mandate a processo il sindaco"

Strage di Corinaldo, la richiesta dell’avvocato di Principi. I pm: "Tragedia annunciata e ampiamente evitabile"

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di Marina Verdenelli

"Non chiedo il proscioglimento, siamo qui per chiedere il dibattimento. Vanno definiti gli ambiti, le responsabilità che per ora sono state costruite su una verità sola, quella della pubblica accusa. C’è bisogno di guardare le carte in maniera diversa, oggettiva e questo può essere fatto solo da un giudice terzo. Per questo chiediamo il processo". Così l’avvocato Marina Magistrelli, che difende il sindaco di Corinaldo Matteo Principi e il geometra Massimo Manna, responsabile Suap (sportello unico attività produttive), ha parlato ieri davanti al gup Alberto Pallucchini nell’udienza preliminare per il procedimento bis sulla strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo.

E’ il procedimento relativo ad accertare le responsabilità sulla sicurezza della discoteca e sui permessi rilasciati che avrebbero portato il locale da ballo a restare aperto per anni nonostante le carenze strutturali. Sindaco e geometra non hanno fatto richieste di riti alternativi per essere giudicati sui fatti di quella maledetta notte, tra il 7 e l’8 dicembre del 2018, quando morirono schiacciati da una folla in fuga per lo spruzzo di peperoncino in sala cinque minorenni e una mamma. Preferiscono affrontare il processo, se ci sarà un rinvio a giudizio, dove difendersi con documenti alla mano. "Ancora mi viene la pelle d’oca – ha detto in aula l’avvocata Magistrelli – a pensare a quello che è successo e che non doveva accadere. Dobbiamo però trovare i veri responsabili perché ci sono famiglie che soffrono tantissimo per i propri cari persi e c’è anche gente che sta male per colpe addebitate che non ha. L’accesso ai locali di tecnici, vigili e commissione è stato fatto 12 mesi prima della disgrazia".

I pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti parlando di "tragedia annunciata e ampiamente evitabile". L’udienza di ieri era stata fissata per nove imputati che non avevano fatto richieste di riti alternativi per essere giudicati su colpa o innocenza. Oltre a sindaco e geometra rischiano di finire a processo il gestore Quinto Cecchini, i componenti della commissione di vigilanza Rodolfo Milani, vigile del fuoco, Francesco Gallo, Area Vasta 2, Massimiliano Bruni, esperto in elettronica, Stefano Martelli, responsabile servizio polizia locale e due ingeneri, Francesco Tarsi, consulente esterno della Magic e Maurizio Magnani, che ha lavorato per la famiglia proprietaria della discoteca. Le difese di questi ultimi ieri hanno chiesto il proscioglimento. Per tutti e nove è stato nominato un gup diverso rispetto a quello che invece procederà a giudicare chi ha optato per abbreviati e patteggiamenti (qui l’udienza proseguirà il 10 febbraio con la De Palma con la parola alle parti civili, sugli abbreviati la Procura ha già chiesto cinque condanne e due assoluzioni). L’udienza con Pallucchini proseguirà il 22 febbraio per repliche e sentenza. Le accuse: cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.