di Marina Verdenelli Fiera e mascherine, debutto positivo per entrambe. La caduta dell’obbligatorietà per il dispositivo di protezione facciale nei negozi porta una ondata di sorrisi, con clientela ancora prudente e personale pronto ad indossarla se si ravvisa la necessità. In fiera discrete presenze nei primi due giorni per il ritorno delle bancarelle al viale della Vittoria ma pochi spendono. Dopo la pioggia del primo maggio ieri il sole ha riacceso speranze nei venditori. Chi ha il banco in corso Garibaldi è ottimista e per le prime due giornate ha ammesso che l’affluenza non è più quella degli anni passati ma si è accontentato dei primi risultati visti anche gli aumenti per le utenze e per i carburante con cui le famiglie devono fare i conti. "Faccio questa fiera da venti anni – ha detto Maria Morra, ambulante di intimo arrivata dalla Puglia – e vedo che sono finiti i bei tempi delle fiere che c’erano prima della pandemia. Molti vogliono lo sconto, altri ci pensano un po’ prima di acquistare ma il movimento c’è stato quindi credo che può ancora essere una buona fiera questa. Sono ottimista, non voglio mollare questa attività, noi vendiamo prodotto italiano e da tradizione siamo voluti tornare ad Ancona". A pesare sugli ambulanti sono i costi per farla la fiera. "Il posto per la bancarella lo paghiamo 600 euro per tre giorni – ha sottolineato Alessandro Acquaviva, ambulante della stessa attività – poi dobbiamo metterci il prezzo del mangiare e del dormire". Ha stilato un bilancio positivo per i primi due giorni la bancarella di dolciumi in piazza Cavour. "Abbiamo lavorato bene per ora – ha detto Manuela Allori di Dolciumeria del Conero – da trenta anni facciamo questa fiera e la gente sta comprando nonostante sia stato brutto tempo. Si sta tornando ad ...
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