Nella nostra regione lo spettro della siccità estrema

Nelle Marche riappare lo spettro della siccità estrema, registrata lo scorso anno: i volumi d’acqua, disponibili negli invasi, in una settimana si sono ridotti di quasi un milione e mezzo di metri cubi, scendendo sotto la quota dei 41 milioni, inferiore a quella registrata nella stessa settimana del siccitoso 2017 (42,1 mln mc). A concorrere all’aggravarsi della condizione idrica, oltre alle alte temperature (in luglio, anche 5 gradi più della media) è un deficit mensile pluviometrico, che si aggira intorno al 90% nelle province di Pesaro Urbino, Ancona ed Ascoli Piceno PU con il record di -98% nel comune di Fano. A causa del grave deficit di pioggia (nel 2022, a Roma è finora piovuto il 63% in meno rispetto alla norma: solo 157 millimetri anziché i consueti mm.422), anche gli alvei di fiumi e bacini del Lazio vedono diminuire la risorsa, che li alimenta: il livello del Tevere è calato di oltre 10 centimetri, l’Aniene ha una portata ridotta fino al 50% rispetto alla media, il Sacco registra minimi storici, i laghi sono in costante decrescita. In Abruzzo, il beneficio apportato dalle piogge cadute a Giugno è stato rapidamente vanificato dalla forte evapotraspirazione provocata da temperature fino a 5 gradi superiori alla media, mantenendo così negativo il bilancio idroclimatico regionale.