"Nelle Marche in 80mila soffrono a causa del diabete"

Saltamartini: "Incidenza più alta dove ci sono difficoltà economiche"

"La patologia diabetica nei marchigiani risulta avere un’incidenza maggiore nelle persone con dichiarata difficoltà economica e con basso livello di istruzione". Lo rileva il sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) – adulti 18-69 anni, attraverso l’analisi dei dati del triennio 2016-2019, pubblicati e consultabili sul sito dell’Ars in concomitanza con la Giornata Mondiale del Diabete (il 14 novembre). "La compresenza di ulteriori condizioni di rischio cardiovascolare come l’ipertensione, il colesterolo, l’obesità, la sedentarietà e il fumo contribuiscono ad aumentare il rischio di complicanze micro e macrovascolari" è quanto emerge dallo studio. Il 4,2% degli adulti 18-69enni ha avuto diagnosi di diabete e tra gli over 50 la patologia riguarda il 7,8% della popolazione, più diffusa tra gli uomini, tra le persone con basso livello di istruzione, con difficoltà economiche e gli obesi. Al diabete spesso si associano altre patologie come: ipertensione, ipercolesterolemia e sedentarietà. Inoltre poco meno di un diabetico su 5 è fumatore. "Nelle sole Marche- – sottolinea l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – circa 80 mila persone soffrono di diabete. Il tema della giornata nel 2022 è stato l’accesso alle cure per tutti, proprio perché milioni di persone nel mondo non hanno accesso alle terapie. La Regione Marche è l’unica in Italia ad avere un codice di esenzione specifico per la tutela del diabete gestazionale, la distribuzione dei dispositivi per autocontrollo e autogestione del diabete avviene dal febbraio 2021 in maniera totalmente informatizzata: il paziente si reca in farmacia con tessera sanitaria e il farmacista vede a monitor cosa consegnargli, come da prescrizione informatica del diabetologo. Inoltre nel 2021 abbiamo aderito come intera regione, e siamo stati i primi, ai principi della dichiarazione internazionale "Urban Diabetes Declaration", progetto che coinvolge istituzioni nazionali, amministrazioni locali, mondo accademico e terzo settore". Fra le azioni volte a modificare gli stili di vita, prevalgono l’attività fisica e la dieta ipocalorica, ma dal punto di vista dell’informazione, secondo lo studio c’è ancora strada da fare.