Inseguito in autostrada per 75 chilometri, per non aver pagato il pieno del carburante, aveva speronato l’auto della polizia stradale prima di essere arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Una follia che ieri è costata una condanna ad un 33enne romeno, residente a Chieti, finito in manette la mattina del primo dell’anno. Davanti al giudice Carlo Cimini è proseguita la direttissima e difeso dall’avvocato Andrea Nocchi ha patteggiato la pena ad un anno e 800 euro di multa. Quella mattina erano rimasti feriti anche tre agenti, erano finiti in ospedale. Avevano inseguito il 33enne per 75 chilometri, a forte velocità, da Porto San Giorgio fino a Senigallia dove aveva speronato, facendo finire contro il guardrail, la vettura di servizio della polizia stradale che gli stava alle calcagna. Il romeno aveva fatto rifornimento in una stazione di servizio, poco dopo le 8, a Porto San Giorgio. Invece di pagare il conto aveva ingranato la marcia fuggendo via a tutto gas. Il titolare dell’impianto di benzina aveva subito segnalato alla polizia l’automobilista, alla guida di una Alfa Romeo, diretto a Nord, indicandone anche la targa. La polizia stradale in servizio lungo il tratto aveva intercettato il 33enne e gli aveva intimato di fermarsi ma il romeno aveva accelerato per seminare la pattuglia che nel frattempo aveva chiesto rinforzi ad altre due auto della polizia. Arrivati a Senigallia, c’era stato lo speronamento ma dopo pochi metri il romeno era stato bloccato e arrestato. A bordo della Alfa Romeo che guidava era stato trovato un coltello a doppia lama lungo 20 centimetri e per questo gli è stata contestata anche la detenzione di oggetti atti ad offendere che gli è costato la multa di 800 euro. Dopo le manette era stato messo ai domiciliari fino alla convalida, fatta il 3 gennaio scorso, fino allaa direttissima che era stata fissata per ieri. Il giudice in aula lo ha ripreso per non aver nemmeno chiesto scusa alla polizia.
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