
L’uomo avrebbe minacciato la donna ritenendola responsabile del mancato permesso di soggiorno.
È indagato in stato di libertà per stalking un 25enne non comunitario ma residente a Jesi per il reato di atti persecutori, aggravati dall’uso di strumenti telematici, che avrebbe perpetrato nei confronti di un’assistente sociale in servizio in una onlus cittadina, costringendo la cooperativa stessa, al fine di tutelare la collaboratrice, ad operare alcune sostanziali modifiche nello svolgimento delle attività.
Nei giorni scorsi la Polizia di Stato, su ordine dell’autorità giudiziaria, ha proceduto alla conclusione delle indagini preliminari. L’indagine è scaturita dalla segnalazione del presidente della onlus, in merito ad un assistito – già seguito dall’associazione – che da molti giorni contattava telefonicamente la struttura con eloqui confusi e minacciosi richiedendo, ossessivamente, di poter incontrare una giovane assistente sociale che, per lui, era considerata la responsabile della perdita del diritto all’ottenimento del titolo di soggiorno sul territorio nazionale.
Nonostante le rassicurazioni sulla regolarità delle procedure, questi non avrebbe voluto saperne. Si sarebbe persino presentato negli uffici, rendendosi protagonista di condotte moleste. I collaboratori della onlus, ascoltati dagli agenti, hanno riferito che per timore di ripercussioni, avevano variato le modalità di lavoro e questo fatto avrebbe reso l’uomo ancora più aggressivo.
Ad oggi risulta irreperibile ed è ricercato sul territorio nazionale. Quando rintracciato, verrà informato dell’imputazione a suo carico, ma intanto sono state avviate le attività amministrative per la verifica della sussistenza dei presupposti per l’espulsione.