Scoprire la fisarmonica "virtuale" a 360 gradi Conclusa la mostra fotografica per il tour online

Castelfidardo, il museo ha riaperto lunedì scorso ma il progetto vuole proporre la storia dello strumento

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Il tanto atteso progetto è terminato. Castelfidardo ha finito appunto il lavoro di fotografia a 360 gradi per la virtualizzazione del Museo della fisarmonica che permetterà a tutti di visitarlo online sia da computer che da smartphone. "Il tour sarà arricchito in seguito con l’aggiunta di info point virtuali per approfondire l’intera collezione museale. Il link sarà presto sul sito del Comune e su quello del museo stesso", spiega l’assessore alla Cultura Ruben Cittadini.

Il museo è dedicato allo strumento musicale che ha avuto nella città di Castelfidardo, per oltre un secolo, il maggior centro di produzione. Ha riaperto i battenti lunedì scorso dopo la chiusura per il Covid. Non è stato creato solo per documentare la storia di uno strumento musicale ma anche per rendere omaggio alle maestranze e ai molti imprenditori artigiani ed industriali che con la loro opera hanno contribuito a trasformare culturalmente questa zona delle Marche creando una ricchezza impensabile per una economia che per secoli è rimasta legata all’agricoltura. La collezione è composta da circa 350 esemplari tutti diversi tra loro, compresa la preziosa collezione Giuseppe Panini (l’indimenticato "re" delle figurine, convinto appassionato dello strumento), molti dei quali pezzi unici provenienti da ventidue Paesi diversi, ed è affiancata da una tipica bottega artigiana dell’inizio del secolo scorso. Alle pareti, oltre ad una documentazione fotografica dal 1890 al 1970, sono state collocate opere di artisti, Marc Chagall, Tonino Guerra, Silvia Bugari, Rodolfo Gasparri e fedeli riproduzioni pittoriche di Giovanni Boldini, Fernand Leger, Gino Severini.

Dislocate inoltre nelle varie sale ci sono opere di scultura di Stefano Pigini, Franco Campanari, Edgardo Mugnoz. Nelle teche è custodita anche una lettera di Federico Fellini, il primo disco registrato con la fisarmonica da Pietro Deiro, la partitura originale di "Adios Nonino" di Astor Piazzolla. Il museo è, tra quelli minori, uno dei più visitati delle Marche e tra pochi giorni il tour si potrà fare anche comodamente da casa.

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