L’emergenza del 118 in grave difficoltà in Area Vasta 2, lettera condivisa dal personale infermieristico della centrale di Ancona e firmata dal NurSind. Un testo diviso in vari punti in cui si chiede ai vertici dell’Asur di intervenire prima che sia troppo tardi per risolvere una situazione che si sta incancrenendo e rischia una preoccupante evoluzione. Mancanza di disposizioni e protocolli, l’assenza di una figura guida ormai da più di quattro anni, la sicurezza e le condizioni di lavoro. la lettera è stata inviata ai direttori di Asur, Nadia Storti, e Area Vasta 2, Giovanni Guidi, ma anche al dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche, al direttore ad interim della centrale 118 ‘Ancona Soccorso’ e alla coordinatrice della stessa centrale. Al culmine di un quadro divenuto ingestibile, gli operatori che si occupano di un settore fondamentale della sanità, alzano la voce e dopo anni di porte chiuse e muri di gomma chiedono l’assunzione di una serie di misure urgenti: "Mancanza di disposizioni scritte e revisione dei protocolli di centrale _ scrivono Matteo Rignanese ed Elsa Frogioni del Nursind _. Ciò comporta notevoli difficoltà per i professionisti durante lo svolgimento del loro servizio, che di frequente sono costretti a richiedere, tramite comunicazione telefonica, chiarimenti ed informazioni utili al direttore Ermanno Zamponi e la sua figura di dirigente (gestisce la centrale di Macerata in primo luogo, ndr.) manca molto". C’è poi un nodo molto pratico e davvero importante, ossia gli spazi destinati alle centrali, tra problemi di sicurezza e di carenze ambientali: "La climatizzazione è insufficiente, non c’è ricambio adeguato di aria, e l’illuminazione è scarsa. Tali carenze possono comportare conseguenze negative alla salute dei professionisti, specialmente nei mesi estivi, quando le temperature elevate risultano elevate. Inoltre è totalmente assente una uscita di sicurezza, con potenziali conseguenze, in casi estremi, addirittura letali".