Jesi, ecco gli ‘uomini volanti’: a palazzo Santoni la collettiva d'arte contemporanea

Da sabato prossimo al 25 novembre protagonisti saranno tre artisti: Lino Stronati in arte Stroli, Andrea Piersantelli e Giorgio Stronati.

Stroli, uno dei tre artisti in mostra

Stroli, uno dei tre artisti in mostra

Jesi (Ancona), 16 novembre 2023 – Gli ‘uomini volanti’ a palazzo Santoni. A Jesi la collettiva d’arte contemporanea di di tre artisti: Lino Stronati in arte Stroli, Andrea Piersantelli e Giorgio Stronati. L’esposizione è in programma da sabato prossimo fino al 25 novembre, nel Palazzo Santoni a pochi metri da piazza Federico II. Nelle stanze del palazzo, aperte al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20, verranno esposte dieci opere pittoriche e fotografiche di grande formato, sorprendenti sculture zoomorfe e uno speciale video curato da Marco Montanari. Le suggestioni che il volo evoca, quale anelito di libertà e trascendenza per l’uomo, sono tradotte e riproposte con stili, tecniche, materiali e sensibilità diverse dai tre artisti mossi però da un condiviso e potente richiamo all’equilibrio e alla consapevolezza. Gli uomini volanti non hanno più alibi, il giallo/rosso del sole, il blu delle stelle, il rarefatto cielo, il nero siderale rendono più leggero e libero il corpo ma il cambio di prospettiva conseguente richiama alla responsabilità verso il pianeta, verso le disuguaglianze, verso la cura della “Casa” comune. Così la sfida è in corso e l’arte la rappresenta potente proprio perché, diversamente da altre epoche,l’uomo non può più soltanto accontentarsi, sorprendersi e godere di nuove prospettive, velocità e tecniche. È necessario oggi, questo il fil rouge proposto da Stroli, Piersantelli e Stronati, guadagnare un salvifico equilibrio tra natura, tecnica e umanità. Così l’utopia del volo diviene mistica con Stroli, la natura ispiratrice, di leggende e miti, si rimodella in viti e bulloni con le ardite connessioni tecnico-biologiche di Piersantelli, mentre Stronati affronta il tema attraverso la fotografia cimentandosi con possibilità e limiti dell’intelligenza artificiale. Infine il contributo dal titolo “Nirmata”, realizzato da Montanari con la tecnica del videomapping, integra la riflessione sugli Uomini volanti con il racconto di uno strano uomo uccello dei tempi moderni che, costretto a mimetizzarsi in alcuni dipinti per non essere notato, pare spiccare il volo solo quando nessuno può vederlo. Di Stroli si librano attirati all’alto quei suoi nuovi, multicolori uomini-uccelli esonerati dalla babelica terrestrità che li soffocava entro una grotta senza fine. Così questa sua arte si provvede in una carica redentiva, rinnovata com’è da un’incandescenza salvifica tale da riuscire a mutare l’utopia in mistica. È il dantesco trasumanar che sconfigge il grottesco subumanare del nostro presente. Intravvedendo nel metallo la possibilità di esprimersi per creare ed elaborare forme nuove, Andrea Piersantelli ha sviluppato attraverso le proprie sculture una particolare poetica, fondata su de-funzionalizzazione e rimodellamento del concetto di robotica. Pilota, navigante e subacqueo esperto, si ritiene fortemente ispirato dall’amore profondo per la natura nei suoi diversi ambienti e nelle sue più variegate manifestazioni biologiche. Nel corso della prolifica produzione artistica emerge progressivamente la peculiare e spettacolare connessione tra mondo naturale ed epica storico-leggendaria, filtrati e tradotti dal linguaggio della moderna civiltà meccanica. Questa fusione ha partorito soggetti dall’iconografia innovativa, connotati da un’estetica marcatamente contemporanea e di indiscutibile originalità. La singolare tecnica costruttiva in cui prevale l’assemblaggio per viteria, contribuisce a conferire un conturbante fascino agli eroi, animali e creature fantastiche concepiti, disegnati ed infine faticosamente realizzati, ad oggi presenti in svariate collezioni private. Giorgio Stronati, come il dio Efesto che forgiava il metallo per curare le ferite emotive, trova nel suo lavoro fotografico una via per esplorare e trasmettere le profonde e contrastanti emozioni umane. Una metafora alchemica che unisce il mondo cosciente e quello inconscio, la congiunzione del maschile e del femminile, l’unione-sintesi dei contrari, realizzando così la conjunctio oppositorum, condizione necessaria che consente il superamento dell’unilateralità della coscienza egoica per realizzare una più ampia esperienza del proprio Sé.