Ancona, 10 agosto 2011 - PRENDETE il giocatore di basket più amato d’Italia e, dopo tre anni di inattività, dategli una maglia e rimettetelo in campo. L’idea, per certi versi affascinante, è saltata in testa ai dirigenti della Fabi Shoes Montegranaro. Il giocatore in questione è quel Gianmarco Pozzecco che nel 2004 portò la nazionale azzurra all’argento delle olimpiadi di Atene. Un gran playmaker, ma soprattutto grandissimo personaggio: basta pensare alle sue apparizioni in tv all’inizio del nuovo millennio nel programma ‘Candid Camera Show’, insieme a Samantha De Grenet, o alle più recenti trasmissioni di basket su Sky con il Poz nel ruolo di opinionista. Fin qui sembra la classica storia da film, dove un giocatore che ha deciso di ritirarsi dal basket professionistico (era con Capo D’Orlando e a quei tempi, guarda un po’ c’era il gm Sutor Vacirca, di cui è grandissimo amico) decide di tornare sul parquet magari sognando di regalare emozioni al popolo gialloblù.

 

Ma i film sono un’altra cosa, ed è difficile pensare che dopo tanto tempo di inattività — le ultime stagioni, prima a Trieste, poi di nuovo a Capo D’Orlando nei dilettanti non le contiamo — riesca a far vedere il vero Pozzecco: quel giocatore da 27 punti e cinque assist a partita, come ai tempi di Varese undici anni fa, tanto per fare un esempio. Per contro, va applaudita la 'pazza idea' Sutor che, se andasse a buon fine, riuscirebbe senz’altro a portare tanti appassionati di basket al PalaRossini.

 

E deve essere proprio questo l’obiettivo principale di una società che da quando ha deciso di trasferirsi ad Ancona, ha inanellato una serie di iniziative che, se non sono state fatte per farsi amare, almeno hanno l’obiettivo di farsi piacere. Dopo il derby inaugurale dello scorso anno con la Scavolini Pesaro che ha fatto il tutto esaurito, la campagna abbonamenti a prezzi più che popolari, ora la 'Mosca atomica' sarebbe un colpaccio. Poi fa niente se il play più amato d’Italia giocherà qualche scampolo di partita tra un mese e l’altro, l’importante è averlo.

 

E’ un po’ come se una squadra di serie A decidesse di traslocare da una città ad un’altra e si presentasse con Roberto Baggio tra i tesserati. O, meglio, con un 'Roberto Baggio' a tempo o per le occasioni speciali come puntualizza Vacirca: "Stiamo pensando all’eventualità di una partita di campionato — dice il gm —, ma anche a una candidatura per l’All Star Game, che sia legata ad uno scopo benefico e socialmente utile, legato all’incasso. Una canotta a tiratura limitata o qualcosa del genere. Potrebbe essere un evento unico e speciale per la nostra pallacanestro al quale stiamo pensando senza fretta e senza vincoli". Da valutare, ora, la voglia del giocatore: vorrà Pozzecco diventare una sorta di mascotte gialloblù, usata solo per vendere maglie e biglietti (comunque per beneficenza) e non per quella cosa per cui è diventato famoso, ossia giocare a basket?