A scuola con la divisa, i genitori insorgono

Il consiglio di istituto delle elementari e medie a Bassano: maglietta bianca e pantaloni. Le famiglie spaccate: "Non è l’esercito"

L’estate si avvicina e i ragazzi (come tutti, del resto) si svestono. Ma nelle scuole è in atto una battaglia trasversale sul dress code da tenere tra i banchi. L’Italia da sempre si spacca sugli abiti più da sfoggiare in aula: famiglie, docenti, dirigenti e istituzioni non trovano la quadra così come il vento dei tempi influenza il costume mischiando le carte in tavola. L’ultimo caso arriva dal Vicentino, dove un’istituto ha imposto la divisa. Gonne lunghe, pantaloni, magliette e felpa: ecco gli abiti che dovranno indossare gli allievi della scuola Primaria e Secondaria di I grado dell’istituto vescovile Graziani di Bassano del Grappa. Ma alcune famiglie si ribellano: "La scuola non è l’esercito".

La decisione è stata presa dal Consiglio d’Istituto che – si legge in una nota – si è espresso a favore dell’introduzione nella scuola elementare e nella scuola media, della divisa scolastica, come leva di promozione dei valori dell’istituto, a partire dal prossimo anno scolastico 20222023. "Le finalità che s’intendono perseguire – recita il comunicato – sono promuovere il senso di appartenenza all’istituto, creare spirito di squadra, rinsaldare il vincolo identitario e sviluppare un approccio alla quotidianità improntato alla sobrietà". I capi della divisa sono: per le ragazzine, una tuta, una t-shirt bianca, i leggings e i pinocchietti, una felpa oversize unisex, shorts e una gonna-pantalone. È concessa anche una felpa girocollo corta. Sempre a Vicenza è in corso un braccio di ferro – con tanto di sciopero – tra studenti e preside del liceo Fogazzaro, innescato da un’accusa di presunte frasi sessiste e di fat shaming per l’abbigliamento delle ragazze, denuncia fatta propria dalla Rete degli studenti medi ma respinta dalla dirigente. Il capo dei presidi, Antonello Giannelli, difende la dirigente: "Ha detto agli studenti che serve un abbigliamento adeguato al luogo che si frequenta e ha ragione. Ritengo che al mare si vada vestiti in un modo, in discoteca in un altro, ma a scuola bisogna indossare un abbigliamento rispettoso dell’istituzione pubblica e degli stessi ragazzi".

Secondo un’indagine di Skuola.net, realizzata su 1.500 alunni di scuole medie e superiori, più della metà deve sottostare a qualche forma di "divieto", da parte della scuola, sul vestiario estivo. Per il 60% degli studenti a scuola sono vietati shorts, minigonne, bermuda e calzoncini. Stop a top e canottiere per il 51%. Quasi il 70% non potrebbe indossare ciabatte o infradito.

Alessandro Belardetti