Appello agli ex malati Covid: "Donate il sangue"

Lo pneumologo Tursi: "Nel Lodigiano le sacche di plasma iperimmune sono ormai quasi finite"

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"Le scorte di plasma iperimmune stanno finendo, chi può venga a donare". A lanciare l’appello è Francesco Tursi, pneumologo, responsabile del reparto Covid dell’ospedale di Codogno, che da mesi utilizza il plasma iperimmune raccolto tra chi è guarito dal virus per la terapia di alcuni pazienti affetti da coronavirus. Una nuova cura che sta portando risultati eccezionali. Le sacche nel Lodigiano sono quasi finite, ma per raccoglierne di nuove non si potrebbe fare ricorso direttamente all’Avis lodigiana. Il plasma raccolto dall’associazione dei donatori, infatti, è destinato alle case farmaceutiche e non direttamente ai reparti. Un cambio di strategia previsto a livello regionale, già alla fine della prima ondata dell’emergenza, con l’obiettivo di raggiungere, come esito sanitario, una copertura più ampia della popolazione. "I donatori che vengono da noi devono avere un doppio tampone negativo - spiega il presidente dell’Avis lodigiana, Michele Di Palma (nella foto) -. Se il donatore sta bene e anche tutti gli altri esami del sangue sono nella norma, si può procedere con l’appuntamento per la raccolta di plasma. Nell’arco di 30 giorni, a distanza di almeno 14 giorni una dall’altra, devono essere effettuate 2 procedure di raccolta. Purtroppo noi, come tutte le Avis in Lombardia, dobbiamo inviare il plasma raccolto per la lavorazione all’industria farmaceutica. Non possiamo inviarlo agli ospedali". Sul fronte delle donazioni di sangue, per Avis del Lodigiano continua la costante ripresa del numero di persone che scelgono di donare. A oggi sono 8.219 i donatori. Il 2020, infatti, con la chiusura dei presidi di Casalpusterlengo e Codogno per la pandemia, ha fatto registrare un -8% delle donazioni rispetto all’anno precedente. C.D.E.