DANIELE PERTICARI
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Ascoli Calcio: Lanni super, che giocatore Chajia

La parata del portiere bianconero decide il match, poi chiude Ninkovic su assist del numero 18.

Ninkovic

Ninkovic

Ascoli, 15 settembre 2019 - E’ settembre ma sembra ancora calcio di agosto. E la classifica già delinea quello che potrebbe essere. Anche senza distruggere l’avversario, l’Ascoli vince. E comanda, a casa sua. Vince e comanda. Quello che nel cuore e nella mente in primis del patron Massimo Pulcinelli questa squadra dovrebbe fare sempre. BUONSENSO. Lo dimostra mister Zanetti. E il fato lo premia. L’anno scorso, alle prime avvisaglie di nervosismo, di pericolo di “secondo giallo”, di rischio di cambio degli equilibri in campo, non succedeva nulla. Mai un cambio “preventivo”. Mai. E tante volte l’Ascoli, specie con Ninkovic, ha dovuto leccarsi le ferite. Zanetti invece ha già capito tutto. Tutto. Gerbo entra male sull’avversario, ed è già ammonito. Due minuti ed è già sotto la doccia. Ma rispetto all’anno scorso ci va perché è il suo allenatore che ce lo manda. Capendo tutto. E salvando, almeno in quella circostanza, il risultato. BALLARE. Danzano entrambi, Moutir e Nikola. Sembra però che muovano piedi e bacino seguendo musiche diverse. Nel primo tempo è Chajia che cambia marcia alla squadra, anche se gli manca sempre l’ultimo acuto per risultare decisivo. Dopo l’intervallo il disco cambia. La musica cambia. La serranda si alza. La pasticceria si apre. E Ninkovic inizia ad essere straripante, geometrico, romantico, imprendibile. Soprattutto nelle idee. Il gol nel finale è solo una ciliegina, tra l’altro condita proprio dal 18, che serve all’Ascoli più che a lui per chiudere i discorsi. FANTASMA. C’era. Lo abbiamo visto tutti. Volteggiava sul Del Duca appena l’arbitro ha concesso i sei minuti di recupero. Un solo gol di vantaggio. Qualche occasione per il 2-0 sciupata. Una distrazione difensiva. Tutto come lo scorso anno. Ah, no. Stavolta Ivan Lanni, Sant’Ivan Lanni, decide di prendere lo zaino protonico. Parata da due punti su Di Gennaro. Dopo una partita da 30 – ripetiamo 30 – palloni giocati coi piedi, più di un centrocampista. Fantasma intrappolato. Ninkovic che raddoppia. Tre fischi, sei punti e come dicono i Ramones… “Hey oh, let’s go!”. La strada è giusta…