Avanti con il Green pass all’italiana. Solo così le regioni non tornano gialle

Si tratta sui ristoranti al coperto. Speranza: cambiare i parametri delle chiusure sulla base dei ricoveri

Green pass

Green pass

Roma, 17 lugio 2021 - Obiettivo, evitare che a fine luglio ci siano cinque o sei regioni in giallo. Per questo il governo lavora su due piani. Da un lato varare la prossima settimana una serie di norme che, stabilendo divieti per i non vaccinati, favoriscano concretamente chi ha il green pass – come già previsto da Francia, Danimarca, Grecia, Austria, Irlanda, Cipro e altri Paesi europei – dall’altro cambiare i parametri per il passaggio di colore.

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La prima norma verrà inserita in un decreto legge dopo il parere del Cts (che arriverà probabilmente lunedì) e una cabina di regia (per ora fissata indicativamente per martedì). Il decreto, che prolungherà lo stato di emergenza, stabilità che il green pass si potrà avere solo dopo il termine del ciclo vaccinale e sarà obbligatoriamente necessario (unica alternativa un tampone fatto nelle 48 precedenti) per voli, treni di media e lunga percorrenza, autobus di lunga percorrenza, accesso a stadi e altri eventi sportivi, cerimonie, fiere, congressi, concerti e (qualora si fissi una data per la loro apertura) discoteche e sale da ballo.

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Possibile ma non sicuro anche un inserimento di palestre e piscine. Al momento il green pass non sarebbe richiesto – su questo la Lega fa muro – per accedere a bar e ristoranti, teatri e cinema, ma nel governo l’ala rigorista preme per prevederlo per accedere alle sale interne dei ristoranti. Mediazioni sono in corso. Quasi tutte le regioni sono a favore, non Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. "Quella sul Green pass – osserva il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – mi sembra che sia una discussione fuori luogo. Oggi non vedo perché parlare di Green pass, visto che abbiamo i numeri che non sono assolutamente tali da giustificare un’iniziativa in questo senso". Ma il governo e la maggior parte delle regioni la pensano diversamente. Via libera quindi ad un’estensione “light“ del green pass che vuole essere un incentivo a vaccinarsi. "Il Green pass? La salute degli italiani viene prima di tutto. Invito tutti a non avere atteggiamenti irresponsabili che possono far guadagnare tre voti in più", ha detto Enrico Letta.

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Altro punto fondamentale per evitare regioni in giallo è il cambio dei criteri per il passaggio di colore, richiesto a gran voce dalle regioni, dando molta più importanza al tasso di ospedalizzazione e meno a Rt e incidenza. Così sarà. "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione – ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza – è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori".

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Il rischio che dal 26 luglio scattino passaggi in giallo di alcune regioni resta infatti immanente. Dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Iss-ministero della Salute emerge che per l’incidenza sono cinque le regioni a rischio: la Sardegna (33,2), la Sicilia (31,8), il Veneto (26,7), il Lazio (24), la Campania (21,7).

Sono invece sei le Regioni e Province autonome con un valore dell’indice di trasmissibilità Rt puntuale superiore a 1 (Abruzzo, Campania, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna, Veneto). Secondo l’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica attualmente la regione con il rischio maggiore di entrare in zona gialla è la Sardegna (0,32 su una scala da 0 a 1), seguita da Sicilia (0,31) e Veneto (0,24); al contrario la regione con il rischio minore di entrare in zona gialla è la Valle d’Aosta , seguita da Basilicata, provincia di Trento e Puglia a 0,08.

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