Bollette killer per il manifatturiero “Cresceranno i prezzi al consumo“

Le previsioni di Favilla (Confartigianato): “I rialzi si riverseranno su costo del pane, lavanderia, servizi“

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Mal comune mezzo gaudio. L’antico adagio in realtà, stavolta, non basta a smorzare la rabbia di chi si trova tra le mani bollette che sembrano un furto legalizzato. Il caro energetico colpisce tutti, in particolare il settore manifatturiero, spina dorsale dell’economia lucchese. Il quadro delineato da Roberto Favilla, direttore di Confartigianato Imprese è drammatico. “Il punto è che i rialzi riguardano non solo luce e gas, ma anche carburanti, farina. Nella nostra provincia è importante il punto di vista dlele cartiere, un distretto di grande valore per Lucca, ma anche il manifatturiero rischia di perdere competitività – osserva Favilla – . Oppure pensiamo al settore dei servizi e non solo alla persona, ma anche lavanderie, panifici, taxi. Abbiamo circa un migliaio di operatori del benessere che dopo aver assorbito, almeno in parte, i costi legati alla igienizzazione dei locali per le problematiche legate al covid-19 si trovano a dover affrontare gli aumenti dell’energia elettrica e di tutti i prodotti in generale visto che l’aumento della benzina incide sui trasporti e quindi sulla consegna di questi

ultimi“.

“Sono buoni compagni le lavanderie, i panificatori e le pasticcerie artigiane che vedono aumentare, almeno del 20%, anche il costo della farina – sottolinea il direttore di Confartigianato –. Indubbiamente questa diventa una situazione che già ora non è più sostenibile per cui, a breve, i servizi dal parrucchiere o dall’estetista aumenteranno, così come il costo del pane, quello della lavanderia, ecc. determinando un incremento dell’inflazione che già è intorno al 4%. Tutto questo accade in un contesto socio economico difficile, dove ci sono persone che hanno perso il lavoro, altre che sono in cassa integrazione, altre ancora con pensioni che non raggiungono i mille euro“.

“Qualcuno ci deve spiegare - incalza Favilla – come fanno questi cittadini ad arrivare a fine mese con cifre del genere e soprattutto ci deve dire come fa una persona anziana a fare visite specialistiche o esami a pagamento, visto che i tempi per eseguirle con il Servizio Sanitario Nazionale superano i sei mesi, a volte anche un anno. Noi crediamo che per la prima volta dal dopoguerra siano i figli, quando possibile, che devono aiutare il genitori“.

Una strada senza via di uscita frutto di scelte sbagliate: “Ricordo il referendum sul nucleare, la maggioranza della popolazione espresse parere negativo forse senza tenere conto che siamo circondati da centrali nucleari in Francia e Svizzera e che da questi Paesi acquistiamo energia. Mai ci siamo adoperati per trovare soluzioni alternative. Oggi paghiamo lo scotto di tutto ciò“.

L.S.