Bollette “pazze“ in vetrina "Raddoppiate in un anno"

La protesta del ristoratore Samuele Cosentino degli “Orti di via Elisa“ "A luglio un conto di 3.434 euro, un anno fa la metà. Così non si va avanti"

Migration

L’iniziativa di Confcommercio che ha invitato i propri iscritti ad affiggere la bolletta della luce alle proprie vetrine, per sollevare il problema del caro energia, sta riscuotendo successo. L’idea partita da Firenze è rimbalzata anche a Lucca, raccolta con favore e determinazione dal presidente di Confcommercio Lucca e Massa, Rodolfo Pasquini. Mettere in evidenza, quindi, la bolletta del periodo luglio-agosto 2021, a confronto con lo stesso periodo di quest’anno. Così ha fatto Samuele Cosentino, del ristorante Gli Orti di via Elisa.

Risultato? "Lo scorso anno – spiega il ristoratore – in questo periodo avevo pagato 1.799 euro di energia elettrica; quest’anno, 3.434 euro, esattamente il doppio. È una cosa da non credere, non possiamo andare avanti così: l’iniziativa di Confcommercio è utile, perché dobbiamo fare ogni sforzo possibile per far arrivare a chi di dovere il nostro grido di allarme". C’è preoccupazione, nelle parole di Cosentino. Trentacinque anni di attività, "e oggi sono costretto – prosegue – a dover mettere mano a ciò che avevo risparmiato: per gli aumenti che ci stanno colpendo, e perché ormai siamo fuori mercato e dobbiamo decidere se aumentare i prezzi del menù con la certezza di avere i tavoli vuoti, oppure tirare ancora la cinghia e sopportare la situazione; ma siamo al capolinea, se non intervengono nell’immediatezza anche con soluzioni tampone, a fine anno saranno tante le attività che chiuderanno".

Non è solo l’opinione di Cosentino. Lo dicono le stime di categoria, e Confcommercio prevede, a fine anno, la chiusura di un’attività su tre. Un disastro, insomma. "Non si può nemmeno dire – va avanti il titolare degli Orti di via Elisa – che in questo anno abbia comprato frigoriferi o altro: tutto è come lo scorso anno, tranne il prezzo al chilowatt passato da 0,23 a 0,45. E poi c’è dell’altro. Stanno aumentando le materie prime: del 12, 15, 20% e questo, in tanti anni di attività, non lo avevo mai visto. In altri tempi – prosegue – i piccoli aumenti li assorbivamo, poi ogni quattro, cinque anni ritoccavamo di 1 euro il menù e tutto andava bene: come faccio, ora, a farmi carico di aumenti così costosi?".

Conclude Samuele Cosentino: "Bisogna che il Governo intervenga subito, altrimenti c’è il rischio del default; occorre incidere rapidamente, per poi passare a dare il via a nuove forme di energie alternative; e qui penso, per quanto riguarda il centro storico, ai limiti dettati dall’impossibilità di allestire impianti fotovoltaici: un’assurdità perché – termina il ristoratore – potremmo creare delle piccole comunità energetiche, utilissime e convenienti".

Maurizio Guccione