"Ci nascondono la verità sui morti vaccinati". No vax, delirio e assalto al Mandela

La ricostruzione dell’indagine della Digos, originata dall’azione all’hub del Campo di Marte in agosto e attribuita a un 30enne di San Miniato

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Firenze, 19 novembre 2021 - «Attenzione!! Si stanno organizzando varie azioni sul territorio! E’ giunto il momento di scendere in campo tutti i guerrieri che vogliono prendere parte a queste iniziative devono muovere il culo e darsi una mossa". Segue info: "per essere messi nel grupo contattare... Linguaggio sbrigativo, decisionista, due promotrici, organizzatrici e amministratori, più un altro promotore della chat Telegram No vax V.V . (’Movimento di lotta Non Violenta per la Libertà e i diritti umani’) indottrinavano e arruolavano attivisti ai quali assegnare il codice guerriero dopo aver sostenuto una prova d’ingresso", sembra con un altro resistente già messo alla prova, collaudato. Il fine: organizzare "azioni di disobbedienza civile". Diversi i ruoi delle 2 donne e dell’uomo. C’era anche l’incaricato di dare indicazioni su dove acquistare gli adesivi da utilizzare per le azioni del territorio", per poi "inoltrare poi le immagini delle azioni compiute". Di fatto era messo in rete anche un Field Manual , manuale operativo, a disposizione del gruppo (quasi 20 mila persone) attivato su alcune piattaforme social con oltre 50 pagine fra canali e chat per contrastare l’ attrazione magnetica” del potere costituito sulla questione vaccini. L’indagine della Digos di Firenze del dirigente Domenico Messina, coordinata dal pm Marco Mescolini, ha preso origine proprio da uno di questi episodi dimostrativi: l’ azione al Mandela Forum, notte tra il 19 e il 20 agosto, attribuita da inquirente e investigatori a un 30enne di San Miniato (Pisa) già perquisito una settimana più tardi. Nella sua abitazione vennero trovati e sequestrati pennarelli e bomboletta spray usati per scarabocchiare il più grande hub vaccinale della Toscana. Il giovane sarebbe stato autore di altre azioni simili – stesso periodo, un agosto caldo – a Pontedera (1 agosto, scritte in piazza del Mercato), Pisa Ospedaletto (il 4, in via Bellapalla), lungo la Fi-Pi-Li (il 6, scritte sul muretto new jersey), Empoli (il 20, al centro per il prelievo dei tamponi di via San Mamante), Castelfiorentino (stessa data, scritte al gazebo di via dei Cerbioni). Cinque le perquisizioni della Digos a Firenze, Pisa, Brescia, Como, Viterbo, altrettanti gli indagati, 4 dei quali per associazione a delinquere finalizzata a danneggiamenti e imbrattamenti aggravati di centri vaccinali e drive through firmati dal gruppo No vax: scritte in vernice rossa seguite dalla W cerchiata, "simbolo inequivocabile del movimento No vax V.V." specifica il pm. Una rivendicazione. Figure di spicco, punti di riferimento cervelli del movimento i tre amministratori delle chat; in Toscana invece individuati e denunciati un esecutore materiale e un fiancheggiatore: il 30enne autore non avrebbe agisto da solo. Nei guai – per il concorso in quei danneggiamenti – un infermiere fiorentino dipendente di Asl Toscana Centro. Avrebbe girato tramite whatsapp al coetaneo pisano (sono amici) un elenco di centri vaccinali e drive through e loro ’esatta dislocazione. In che epoca? Perché forse più che di ‘luoghi sensibili’ si deve parlare anzi di luoghi molto pubblicizzati per favorire la rincorsa all’immunità di gregge, o almeno a un’altissima percentuale di vaccinati. In Toscana l’ultimo dato (ciclo completo, due dosi) ha toccato l’80,9%; 82,8 dei cittadini hanno fatto solo la prima dose, più di 300mila coloro ai quali è stata iniettata pure la terza. Azioni – quelle della campagna d’agosto – preparate anche con tam tam social con commenti vari. Anche sul canale Youtube della Regione: "La verià la nascondete, non dite che i morti di cinque mesi di vaccino hanno già superato i morti di un anno di Covid...". Altro commento formattato da inserire in un video del canale Youtube Tele Iride: "Nardella pensare che l’interesse collettivo possa violare le libertà e gli diritti inalienabili dell’individuo è un modo di ragionare n-a-z-i-s-t-a". giovanni spano