Il boom di casi tra 5 e 11 anni ferma la discesa. Toscana al nono posto per baby vaccini

Dopo la diminuzione della scorsa settimana, la decrescita si arresta. A trainare il contagio il raddoppio di positivi fra i bambini

Una ragazzina riceve la sua dose di vaccino

Una ragazzina riceve la sua dose di vaccino

Firenze, 24 gennaio 2022 - La decrescita infelice. In Toscana la fiammata di contagi nella fascia d’età 5-11 anni – quasi raddoppiati in sette giorni da 6.928 a 11.185 – ha già fatto arrestare la diminuzione che la settimana scorsa aveva fatto segnare il primo segno meno, con una flessione della curva epidemica del 14%, dopo dodici settimane di aumento. Un motivo in più per accelerare con la vaccinazione in età pediatrica, prima che il contagio si allarghi di nuovo alle famiglie, genitori e nonni compresi. In Toscana i bambini tra i 5 e gli 11 anni vaccinati almeno con la prima dose sono il 26,2% dei 215mila residenti. Una percentuale che si colloca nella media italiana: con la Toscana al nono posto dietro Puglia, (46%), Calabria (34,3%), Molise (34,2%), Lombardia (30,9%), Veneto (29,1%), Lazio (27,8%), Basilicata (27%), provincia autonoma di Trento (27%). Il motivo? Probabilmente è ancora l’esitazione dei genitori a rallentare l’adesione: la disponibilità di appuntamenti negli hub toscani, infatti, è ancora molto ampia da qui al 6 febbraio: ci sono circa 14mila posti liberi.

Mentre dai pediatri di libera scelta si fanno mediamente 5mila vaccini alla settimana: forse dovrebbero essere proprioloro a fare una campagna di persuasione, conoscendo bene i loro piccoli assistititi e le famiglie che, si è visto, si sono avvicinate con curiosità e domande al camper della Regione che da qui a Pasqua farà tappa in una scuola al giorno nei territori dell’Asl Toscana centro. Le altre fasce d’età in cui il contagio è in lieve aumento, nella settimana che si è appena chiusa sono, sempre in età scolare, tra i 12-15enni (+1,1%) e 16-19enni (+0,2%), poi tra i 40-49enni (+0,7%). In tutte le altre fasce d’età diminuisce: con la maggiore riduzione in quelle dei 20-29enni e 50-59enni (per i quali è scattato l’obbligo vaccinale).

Complessivamente sono 82.852 i nuovi casi registrati nella settimana che si è conclusa ieri, 373 in più della settimana precedente (82.479), un incremento lievissimo, dell’1%, che porta la curva del contagio della nostra regione a stabilizzarsi su un plateau che si spera sia preparatorio per una discesa rapida. Perché sebbene il saldo tra ricoveri e dimissioni Covid abbia fatto segnare il segno meno, sia in terapia intensiva sia nelle aree mediche, la pressione in ospedale è ancora alta. Ci sono 1.454 letti occupati da pazienti positivi nelle degenze ordinarie (21 in meno rispetto al giorno prima), di cui 121 in terapia intensiva (1 in meno). Ancora giornate critiche per i dipartimenti di emergenza urgenza: negli ultimi tre giorni alla fine della mattinata è andato in overbooking il pronto soccorso di Careggi, costretto a far deviare gli arrivi delle ambulanze per decongestionare la struttura. Motivo del tappo la difficoltà a trovare posti in reparto per i ricoveri ordinari, con 50 Covid positivi al giorno da gestire.

Ancora, con questi numeri, la Toscana è destinata a restare in zona gialla, sicuramente fino a domenica. La saturazione complessiva dei letti in area medica è ancora al di sotto della soglia (il 30%) che fa scattare l’arancione, al 26,5%, mentre è già sopra al 20% per le terapie intensive, al 21,2%. Molto dipenderà dall’andamento dei ricoveri nei prossimi giorni. E’ questa la settimana clou. Se dovesse confermarsi la diminuzione, anche nelle terapie intensive, la Toscana potrebbe non rischiare più l’arancione per questa ondata. Diversamente, se i ricoveri riprendessero a crescere l’arancio potrebbe scattare il 6 febbraio. Nella settimana che si è appena chiusa è risalita al 74,1% la percentuale dei positivi ai tamponi di prima diagnosi dal 69,6%: un record assoluto: più di sette persone su dieci che fanno il tampone sono positive al virus. La conferma di una diffusione ancora da piena epidemia.