Contagi su ricoveri giù ’Vincono vaccini e terapie’

L’analisi del primario Sauro Luchi: "Secondi in Toscana per antivirali orali". La variante Omicron 2 è ancora più diffusiva, in campo un altro “monoclonale“

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Effetto della “Omicron 2“, più diffusiva, delle minori precauzioni, e anche del fatto che almeno il 30% di persone non ha ancora ricevuto la terza dose di vaccinom, cosiddetta booster: la risalita dei contagi trova conferma nei 723 casi in provincia di ieri (di cui 202 nel capoluogo, 122 Viareggio, 94 Capannori), oltre che nei 955 martedì.

Ma c’è un dato che rincuora, ed è la situazione del San Luca, dove anche ieri i ricoveri Covid sono rimasti “sotto soglia“, intorno a 23. Un dato che è importante leggere con la lente di ingrandimento, e ad aiutarci è il primario di Malattie Infettive e Epatologia del San Luca, dottor Sauro Luchi. “E’ bene premettere che dei ricoveri che abbiamo in ospedale 4 casi su 10 sono “Covid per caso“, ovvero persone che sono in ospedale per altro, una frattura, problemi neurologici o cardiopatie, e con il tampone si sono scoperti positivi, senza però avere sintomi – spiega il dottor Luchi –. Tutti si trovano nell’area Covid dove è garantito l’isolamento e si blocca la trasmissibilità del virus. Un’area dove ovviamente vengono seguiti dagli specialisti della patologia per la quale sono stati ricoverati“. Il benefico divario che salta agli occhi è quello tra la situazione dei contagi registrata sul territorio e quella dentro l’ospedale, che al confronto appare un’oasi. “I numeri ridotti dei ricoveri dimostrano che le barriere sul territorio stanno funzionando: quella dei vaccini, degli antivirali per via orale e degli anticorpi monoclonali – sottolinea il primario –. Secondo l’ultimo report siamo la seconda città in Toscana per somministrazione di dosi di antivirali orali, e questo in termini assoluti, non relativi rispetto alla popolazione. Ad oggi ne abbiamo somministrati 132“.

Poi c’è il capitolo monoclonali, anch’essi destinati ai pazienti fragili segnalati dai medici di famiglia (al ritmo di una decina ogni giorno), con una novità. Sulla Omicron non funzionano i due monoclonali utilizzati in precedenza al San Luca, per questo oggi se ne utilizza solo uno di ultima generazione. “Siamo quarti in regione con 92 soggetti a cui abbiamo già somministrato questa terapia allo scopo di disinnescare l’evoluzione della malattia – fa sapere il dottor Luchi –. Queste tre barriere sul territorio con l’ottima collaborazione dei medici di famiglia, vaccini e terapie come antivirali e monoclonali, effettivamente stanno producento buoni frutti. Lucca ha numeri del contagio particolarmente sostenuti, anche rispetto ad altri ospedali, mentre quelli dei ricoveri restano contenuti“. E non è un dettaglio da poco.

Laura Sartini