"Contro Omicron valutare il semi-lockdown"

I medici Fimmg Pisa: "Tempesta di tamponi, certificati, vaccini: una situazione insostenibile, subito personale per i medici di famiglia"

PISA

La situazione è insostenibile: soli, supercaricati di incombenze, senza aiuti e anzi bersaglio di politiche che tendono a depotenziarli e a eliminare le loro figure, ultimo presidio della libertà di scelta delle cure. I medici di famiglia lanciano l’allarme proprio ora che i fronti aperti sono due e relativi alle misure politiche regionali per il PNRR e all’arrivo e alla diffusione di Omicron in Italia e in Europa. Luca Puccetti è il segretario provinciale di FIMMG e da anni denuncia la situazione pisana dei medici di famiglia: "A Pisa siamo tra i peggiori, se non i peggiori, della nostra Asl, perché sono troppi gli studi dei medici di medicina generale senza infermieri né segretari. In questo modo non possiamo lavorare, da soli a dover rispondere a incombenze anche burocratiche moltiplicate".

Dottore, che sta succedendo?

"Sta accadendo che molti medici vanno in pensione anticipatamente e pochissimi medici giovani accettano di intraprendere una professione che comporta compiti massacranti e mal retribuiti, preferendo la carriera specialistica. Da due anni la medicina generale, senza alcun aiuto, ha fronteggiato la pandemia, annoverando molti caduti tra le sue fila. Mentre gli ospedali chiudevano reparti e rimandavano cure e interventi per altre patologie, i medici di medicina generale non hanno chiuso i loro studi, hanno curato tutti, senza rimandare alcuna prestazione".

Avete molti fronti aperti da gestire.

"Pensiamo solo alla tempesta dei tamponi, dei certificati, dei malati cronici e ora anche quelli di Covid, alla burocrazia e a due campagne vaccinali. Insomma, siamo da soli con grandi responsabilità. E ci tocca assistere anche a una costante campagna denigratoria".

Cosa intende?

"Le Regioni stanno mettendo in campo un piano che con Case e Ospedali di Comunità mira a togliere ai cittadini il loro medico di fiducia e a trasformare i medici di famiglia in burocrati ammassati in strutture centralizzate, prive di ogni prossimità. Ben vengano queste strutture se su base volontaria. La direzione finale è invece evidente: dietro la cortina fumogena del PNRR si cela la volontà di eliminare una figura scomoda, quella del medico di famiglia, in quanto indipendente dai condizionamenti di apparati burocratici, assicurazioni e gruppi finanziari".

Sparirebbe il rapporto di fiducia?

"Certo. È un attacco alla libertà fondamentale di cura di ogni cittadino che può scegliere il proprio medico. Noi siamo le figure più amate dai cittadini e questo dà fastidio, perché siamo un ostacolo alla imposizione di altri modelli onerosi nei quali la gente deve mettere mano al portafogli. Tutto questo è una premessa per fare in modo che i cittadini si stacchino dalla sanità pubblica e passino alla privata". Tante incombenze e zero personale di supporto. Come affronterete l’eventuale arrivo di Omicron?

"Siamo molto preoccupati. Non escluderei un semilockdown, così come ha suggerito ECDC (il Centro Europeo per la prevenzione e il contagio delle malattie) ai governi. Omicron potrebbe diventare dominante nei primi due mesi del 2022 e anche se pare meno pericolosa di Delta tuttavia avrebbe una forte capacità di contagio e questo rischia di far lievitare il numero dei positivi e la percentuale di ospedalizzazioni e decessi. ECDC ha addirittura suggerito ai governi di anticipare le terze dosi di vaccino a tre mesi, per frenare i contagi. In questo quadro di nuove incombenze e di emergenze noi medici siamo caricati di responsabilità e lasciati da soli a far tutto. Non è giusto per i nostri pazienti".

Eleonora Mancini