Alberto Pierini
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Corsa al pieno con lo "sconto", primi distributori a secco: ma piange il metano

Il grosso dei distributori si attesta a 1.77 per la verde e 1.72 per il gasolio. Metano, vicino ai 2 euro Riempire il serbatoio costa quasi 30 euro in meno, cento al mese per i pendolari

Benzina (Ansa)

Benzina (Ansa)

Arezzo, 24 marzo 2022  - Qualcuno è rimasto non a bocca ma a serbatoio asciutto. Perché l’abbattimento dei prezzi ha scatenato la corsa al pieno. Ieri mattina tutti i distributori si erano adeguati al taglio delle accise, dopo un martedì che resterà nella storia dei carburanti aretini. Siamo andati a letto con tariffe al litro variabili non di qualche millesimo ma fino a 50 centesimi. Ci siamo svegliati con un fronte praticamente compatto.

La media esatta della verde in città (forte dei suoi 41 impianti) è di 1.79 al litro: ma il prezzo più in voga alle 16 di ieri era 1.77, praticato in un terzo dei distributori. Segnatevi l’ora: perché già qualche variazione è iniziata. Sulla verde e sul gasolio: sceso in generale a 1.72, anche se la media esatta del prezzo praticato in città è di 1.76. Una cosa è chiara: tutti sotto due euro. La moneta che aveva segnato la soglia non solo psicologica almeno per ora è alle spalle.

Piange solo chi ha il metano. Perché almeno in base ai prezzi aggiornati sul portale del ministero la «terza via» dei carburanti continua ad oscillare sopra 1,9. E ci sono perfino in provincia «fughe» oltre i fatidici due euro. Provincia che come al solito si posiziona un po’ più in là del capoluogo. Identica la tendenza al taglio dei prezzi, ma in certe zone ad una quota superiore: ad esempio in Valdarno, in aree della Valtiberina e del Casentino.

on oscillazioni anche in città: alcune compagnie restano sopra 1,8. Quindi da oggi occhio ai display sulle stazioni di servizio. E occhio anche a non confondere self service e servito, per quanto anche quest’ultimo sia sotto 2 euro. Autosole compresa: mantiene prezzi anche superiori a 1,9 ma per ora ha mollato i due euro. Una ritirata che riporta il diesel dietro la benzina, anche se non mancano eccezioni. Di fronte al taglio in tanti hanno deciso di approfittarne subito. Una corsa al pieno e già ieri sera dei distributori sventolavano il cartello «carburanti esauriti».

Un effetto che si incrocia con le notizie nazionali di possibili problemi di approvvigionamento del gasolio e potrebbe quindi far proseguire il rimbalzo. Il salto di sicuro non è da poco. Il classico pieno, la simulazione dei 60 litri, è sceso dai 126 della vigilia o dai 135 dei giorni precedenti a 106 euro. E il diesel, da 130 a 103,2. Quasi trenta euro in 24 ore, differenze corpose. A masticare amaro restano i camionisti, che accusano di essere stati beffati, tra agevolazione perduta e sconto acquisito.

Discorso diverso per i privati. Un esempio? Il pendolare per Firenze, cinque giorni alla settimana. Su base mensile era arrivato a spendere nel momento del picco oltre 530 euro, con il taglio di ieri il suo budget è sceso a 441. Certo, è sempre più di quando spendevamo non negli anni ’70 ma a luglio (benzina 1.65). Ma lo sconto percepito per un giorno pesa più di quello reale.