Costi alle stelle, imprese edili a rischio chiusura

Fra i problemi anche la difficoltà a reperire materiali da costruzione. Il grido d’allarme di Ance: "Saremo costretti a chiudere i cantieri"

Imprese edili a rischio

Imprese edili a rischio

La Spezia, 15 marzo 2022 - Costi alle stelle, rallentamento della produzione e difficoltà di reperimento dei materiali da costruzione rischiano di mettere in ginocchio il settore edile. É il grido d’allarme lanciato alla Spezia da Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, che sottolinea come le aziende, dopo anni di grave crisi, avevano iniziato nuovamente a lavorare e ad assumere grazie al rilancio degli investimenti in opere pubbliche e alle varie agevolazioni fiscali a favore dei privati: una ripresa economica che ora è in serio pericolo a causa delle problematiche legate ai materiali da costruzione, i cui prezzi, che già erano pressoché raddoppiati nell’ultimo anno, negli ultimi giorni sono ulteriormente aumentati.

Risultano ormai praticamente irreperibili bitume, acciaio e alluminio. A peggiorare ulteriormente le cose il macroscopico rialzo di gas e carburante, che sta mettendo in ulteriore difficoltà i trasporti e la gestione delle consegne. Una situazione che rischia di mettere ko un settore che alla Spezia conta circa mille aziende e più di 13mila occupati. "Se non si interviene le imprese saranno costrette a fermarsi e chiudere i cantieri. La gravità della situazione comporterà inevitabilmente un blocco dei cantieri, con sicure ripercussioni sulla stessa sopravvivenza delle aziende e generando ricadute negative anche sull’occupazione – afferma il presidente di Ance La Spezia, Alberto Bacigalupi, alla luce del peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni delle ultime settimane – Scarseggiano materiali e gli impianti di produzione stanno chiudendo.

Occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese, altrimenti le opere pubbliche, i cantieri del Superbonus 110%, dei bonus fiscali e quelli del Pnrr si fermeranno tutti anche per carenza di materie prime". Non solo: secondo Bacigalupi in assenza di contromisure, come l’adeguamento automatico dei prezzi ai valori correnti per tutti i committenti pubblici e privati e misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti, "nessuna impresa sarà in grado di realizzare le opere che gli sono state commissionate. La nostra associazione nazionale ha formulato richieste puntuali al governo quali la necessità di un meccanismo di adeguamento dei costi nell’ambito dei lavori pubblici e la proroga dei termini del Superbonus 110%: in queste condizioni di difficoltà sarà impossibile completare entro il prossimo mese di giugno il 30% dei lavori nel caso di villette ed edifici unifamiliari". Sull’allarme lanciato da Ance è intervenuta la deputata spezzina Manuela Gagliardi, per la quale "non possiamo permetterci di tornare ad una crisi economica che creerebbe nuovi problemi. Sono d’accordo con la richiesta avanzata dal presidente di Ance per intervenire sui prezzi calmierandoli, compensando anche i maggiori costi sostenuti dalle imprese. Sosterrò in ogni sede istituzionale le richieste avanzate dall’associazione".